44 Gesù allora esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; 45 chi vede me, vede colui che mi ha mandato.
Giovanni 12,44-45

44 Gesù allora esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; 45 chi vede me, vede colui che mi ha mandato.
COMMENTO GIOVANNI PAOLO FRATELLO
Con infinita pazienza Gesù continua ad invocare la fede dei suoi ascoltatori. Nel testo di oggi, e spesso in questo tempo che prelude alla Pasqua, Gesù non “parla” semplicemente ma “grida” (“esclamò” v.44). Il tono della sua parola è cioè molto forte, verosimilmente a motivo del suo amore per i suoi interlocutori, poichè egli sa molto bene che la sua persona costituisce il passaggio di Dio e della salvezza nella loro vita. Gesù propone in modo forte se stesso agli uomini ma contemporaneamente arretra di continuo rispetto al Padre; questo si vede molto bene nelle brevi parole di oggi: si propone cioè in modo così forte a noi perchè egli costituisce la presenza del Padre per noi. “Chi crede”….”chi vede”….: da notare che le fede precede la visione e non viceversa; è cioè la fede che abilita i nostri occhi a vedere, all’opposto di quanto dicono coloro che lo tentano “perchè vediamo e crediamo”. In parallelo alle parole di oggi possiamo ricordare il Prologo del Vangelo “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato” (Gv 1,18) e il dialogo con Filippo “gli disse Filippo: Signore, mostraci il Padre e ci basta. Gli rispose Gesù: Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Gv 14,8).