44 Gesù allora esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; 45 chi vede me, vede colui che mi ha mandato.
1 Commento
Guido
il 3 Ottobre 2019 alle 07:28
COMMENTO GIOVANNI PAOLO FRATELLO
Con infinita pazienza Gesù continua ad invocare la fede dei suoi ascoltatori. Nel testo di oggi, e spesso in questo tempo che prelude alla Pasqua, Gesù non “parla” semplicemente ma “grida” (“esclamò” v.44). Il tono della sua parola è cioè molto forte, verosimilmente a motivo del suo amore per i suoi interlocutori, poichè egli sa molto bene che la sua persona costituisce il passaggio di Dio e della salvezza nella loro vita. Gesù propone in modo forte se stesso agli uomini ma contemporaneamente arretra di continuo rispetto al Padre; questo si vede molto bene nelle brevi parole di oggi: si propone cioè in modo così forte a noi perchè egli costituisce la presenza del Padre per noi. “Chi crede”….”chi vede”….: da notare che le fede precede la visione e non viceversa; è cioè la fede che abilita i nostri occhi a vedere, all’opposto di quanto dicono coloro che lo tentano “perchè vediamo e crediamo”. In parallelo alle parole di oggi possiamo ricordare il Prologo del Vangelo “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato” (Gv 1,18) e il dialogo con Filippo “gli disse Filippo: Signore, mostraci il Padre e ci basta. Gli rispose Gesù: Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Gv 14,8).
COMMENTO GIOVANNI PAOLO FRATELLO
Con infinita pazienza Gesù continua ad invocare la fede dei suoi ascoltatori. Nel testo di oggi, e spesso in questo tempo che prelude alla Pasqua, Gesù non “parla” semplicemente ma “grida” (“esclamò” v.44). Il tono della sua parola è cioè molto forte, verosimilmente a motivo del suo amore per i suoi interlocutori, poichè egli sa molto bene che la sua persona costituisce il passaggio di Dio e della salvezza nella loro vita. Gesù propone in modo forte se stesso agli uomini ma contemporaneamente arretra di continuo rispetto al Padre; questo si vede molto bene nelle brevi parole di oggi: si propone cioè in modo così forte a noi perchè egli costituisce la presenza del Padre per noi. “Chi crede”….”chi vede”….: da notare che le fede precede la visione e non viceversa; è cioè la fede che abilita i nostri occhi a vedere, all’opposto di quanto dicono coloro che lo tentano “perchè vediamo e crediamo”. In parallelo alle parole di oggi possiamo ricordare il Prologo del Vangelo “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato” (Gv 1,18) e il dialogo con Filippo “gli disse Filippo: Signore, mostraci il Padre e ci basta. Gli rispose Gesù: Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Gv 14,8).