37 Sebbene avesse compiuto segni così grandi davanti a loro, non credevano in lui, 38 perché si compisse la parola detta dal profeta Isaia:
Signore, chi ha creduto alla nostra parola?
E la forza del Signore, a chi è stata rivelata?
39 Per questo non potevano credere, poiché ancora Isaia disse:
40 Ha reso ciechi i loro occhi
e duro il loro cuore,
perché non vedano con gli occhi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano, e io li guarisca!
41 Questo disse Isaia perché vide la sua gloria e parlò di lui. 42 Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma, a causa dei farisei, non lo dichiaravano, per non essere espulsi dalla sinagoga. 43 Amavano infatti la gloria degli uomini più che la gloria di Dio.
Giovanni 12,37-43

Non dobbiamo spaventarci davanti a queste parole! Al contrario! E dunque, riceviamole per noi, dette a noi!
E accogliamo la Parola del ver.38, come profezia di Isaia sul dialogo tra il Figlio e il Padre: “Signore, chi ha creduto alla nostra parola? E la forza del Signore, a chi è stata rivelata?”
Questo ci aiuta oggi a non cadere nella illusoria pretesa di essere tra quelli bravi! Quelli “bravi” non ci sono!
E in ogni modo, Dio stesso vuole e crea questa situazione di non fede! Lui stesso dice, al ver.40 che “ha reso ciechi i loro occhi e duro il loro cuore, perché non vedano con gli occhi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca”!! Questo “disse Isaia perchè vide la sua gloria e parlò di lui” (ver.41).
E questo limite , questa incredulità, è di tutti: “Anche tra i capi, molti credettero in lui, ma non lo riconoscevano apertamente a causa dei farisei …” (vers.42-43).
E non sono d’accordo con un “titoletto” del Nuovo Testamento greco-latino che attribuisce tutto ciò agli ebrei: “Iudeorum incredulitas ab Isaia praevisa”. E’ di tutti!
O per lo meno, io voglio dire che parla di me!
E ritengo che non ci sarebbe la fede se non ci fosse, prima di tutto, la misericordia di Dio. E’ per questa sua misericordia che possiamo dire, tra il pianto e la sorpresa e la gioia, di poterci scoprire come eletti e amati da Dio. Senza questo, la fede è presunzione!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.