14 E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. 15 Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me,
perché era prima di me». 16 Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. 17 Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
18 Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.
Giovanni 1,14-18

Il Verbo di Dio è entrato nella nostra carne! Ha assunto tutta la nostra miseria e la nostra fragilità. Ma così, proprio la nostra povera umanità ferita è diventata il luogo dove la gloria di Dio si è attendata e da lì ha mostrato tutta se stessa! La fragilità mortale della creatura umana è diventata il luogo dove Dio mostra tutta la sua gloria!
Lì noi abbiamo “contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità” (ver.14)! In Lui il divino e l’umano si incontrano!
La testimonianza di Giovanni raccoglie e rivela pienamente tutta la profezia di Israele. Tutta la Prima Alleanza in lui dà testimonianza e proclama: “Colui che viene dopo di me è davanti a me, perché era prima di me”.
In tal modo la Parola di Dio donata a Israele non viene superata, ma, al contrario, trova la sua pienezza e il suo compimento. Così mi sembra si possa interpretare il ver.16: “grazia su grazia” dice come la grazia della profezia di Israele viene compiuta e pienamente illuminata – non “superata”! – dalla “grazia e verità” che vengono “per mezzo di Gesù Cristo”.
Sbagliavo quando nei giorni scorsi dicevo che questo nome l’avremmo trovato al ver.29. Lo troviamo oggi qui! Perdonatemi!
Non c’è contradizione tra “la Legge data da Dio per mezzo di Mosè” e “la grazia e la verità che vennero per mezzo di Gesù Cristo” (ver.17).
Oggi non possiamo attingere al Cristo Signore senza passare per quel “prima” che tutta la profezia di Israele, fino a Giovanni, ha ricevuto e custodito.
E d’altra parte, solo in Gesù Cristo tutto il tesoro della profezia di Israele trova la sua piena illuminazione e il suo compimento.
E’ in questo orizzonte che possiamo accogliere in tutta la sua verità e la sua potenza il ver.18: “Dio nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre è Lui che lo ha rivelato”.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”: la parola carne dice tutta la concretezza e insieme la fragilità dell’uomo. In questa realtà materiale e debole è venuto il Verbo. Un fatto quasi incredibile: Dio nell’uomo, l’uomo assunto alla condizione divina. Il termine greco dice che Egli ha posto la sua tenda tra le tende degli uomini (una frase amata, se ben ricordo, dal card. Lercaro). Non è più necessario andare in un tempio, in un santuario a cercare Dio, poiché Egli è tra noi, in noi. – Abbiamo visto la sua gloria – cosa dichiarata impossibile nell’Esodo: la manifestazione dell’amore fedele di Dio è resa pienamente visibile nella persona di Gesù, nel suo donare la vita.