1In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
2Egli era, in principio, presso Dio:
3tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
4In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
5la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
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Anche se può sembrare più generico e impreciso, al termine “verbo” io preferisco il termine “Parola”, perché orienta più precisamente e più profondamente il significato di questa fondamentale affermazione, e cioè l’intreccio profondo e assoluto tra Dio e Parola!
Si tratta di una relazione che arriva sino ad un’identificazione. In questo stesso versetto il Vangelo dice che “il Verbo (cioè la Parola) era Dio”: “Et Deus erat Verbum”. Questo “erat” non è per dire di qualcosa che era e che non è più, ma indica il prolungamento illimitato di una realtà!
Questo è importante e prezioso perché nelle teologie classiche Dio è silenzio piuttosto che parola!
Nella fede ebraica e poi in quella cristiana Dio e la sua Parola sono inscindibili!
Per questo, il ver.2 riprende e riafferma il concetto e l’affermazione: “Egli era in principio presso Dio”.
Nella nostra fede ebraico-cristiana non si può staccare Dio dalla sua Parola!
Dice infatti che “tutto è stato fatto per mezzo di Lui (il Verbo e cioè la Parola!) e senza di Lui nulla è stato fatto di ciò che esiste” (ver.3).
La vita e la luce, che sono gli elementi fondamentali della creazione, sono essenziali per la creatura umana! (ver.4).
Così dunque si può e si deve affermare che “la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta” (ver.5)!
Dio ti benedica e tu voglici bene. Francesco e Giovanni.
“In principio”: Giovanni ci porta a qualcosa di inimmaginabile, qualcosa che si è verificato prima della creazione. Prima di quel “momento magico”, c’era Dio e presso di lui il Verbo. Questo termine, Logos, viene tradotto anche con Parola, Progetto, un’Idea di Dio che viene espressa con una Parola. E tale Progetto o Idea era che la vita piena di Dio venisse comunicata a un intero universo e in particolare all’uomo. E’ l’ottimismo di Dio – dice A. Maggi – che ha fiducia nella sua creatura e vuole metterla a parte della condizione divina. Così la vita illumina il cammino degli uomini verso questa grande meta.