12 Quindi, miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore. 13 È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore. 14 Fate tutto senza mormorare e senza esitare, 15 per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, 16 tenendo salda la parola di vita. Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato. 17 Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull’offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi. 18 Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me.
Omelia dialogata messa Dozza 20.04.2021 Fil 2,12-18
COMMENTO
Il tema dell’obbedienza domina, illumina e accompagna la Parola che oggi ascoltiamo dall’apostolo Paolo, che è pieno di commossa riconoscenza verso questi cristiani di Filippi, che egli loda appassionatamente per la loro fedele obbedienza: una fedeltà che non subisce le separazioni e le distanze.
Così egli loda l’obbedienza dei suoi fratelli, fedele “non solo quando ero presente, ma molto più ora che sono lontano” (ver.12).
L’apostolo riconosce in questo la presenza di Dio stesso, che guida la comunità cristiana suscitando in tutti “il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore” (ver. 13).
Ai ver. 14-16 li esorta dunque a custodirsi “irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa”.
La loro fedeltà sarà “nel giorno di Cristo” vanto dell’apostolo (ver. 16). E questo è dono prezioso persino “se io devo essere versato sul sacrificio e sull’offerta della vostra fede” (ver. 17).
Dio vi benedica e voi pregate per noi. Giovanni e Francesco