25 Persuaso di questo, so che rimarrò e continuerò a rimanere in mezzo a tutti voi per il progresso e la gioia della vostra fede, 26 affinché il vostro vanto nei miei riguardi cresca sempre più in Cristo Gesù, con il mio ritorno fra voi.
27 Comportatevi dunque in modo degno del vangelo di Cristo perché, sia che io venga e vi veda, sia che io rimanga lontano, abbia notizie di voi: che state saldi in un solo spirito e che combattete unanimi per la fede del Vangelo, 28 senza lasciarvi intimidire in nulla dagli avversari. Questo per loro è segno di perdizione, per voi invece di salvezza, e ciò da parte di Dio. 29 Perché, riguardo a Cristo, a voi è stata data la grazia non solo di credere in lui, ma anche di soffrire per lui, 30 sostenendo la stessa lotta che mi avete visto sostenere e sapete che sostengo anche ora.
Omelia dialogata messa Dozza 16.04.2021 Fil 1,25-30
COMMENTO
Dopo aver dichiarato che per lui sarebbe molto meglio andarsene con il Signore (ver. 24 di ieri), Paolo oggi prende in esame la seconda opzione, quella cioè di rimanere in questa vita per il bene dei suoi fratelli: “rimarrò e continuerò a rimanere in mezzo a tutti voi per il progresso e la gioia della vostra fede” (ver. 25).
Ma dove porta questo “progresso” della fede dei Filippesi? Al fine di cui parla il ver. 29: “riguardo a Cristo, a voi è stata data la grazia non solo di credere in lui, ma anche di soffrire per lui”. Tale è la missione dell’apostolo verso i Filippesi: renderli partecipi della “stessa lotta che mi avete visto sostenere e sapete che sostengo anche ora” (ver. 30). La lotta è la Pasqua di Gesù, che Paolo vive in sé.
Per questo, ciò che mondanamente può sembrare una sconfitta è in realtà la via della salvezza: “Questo per loro è segno di perdizione, per voi invece di salvezza, e ciò da parte di Dio” (ver. 28).
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco