1 Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, 2 e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. 3 Di fornicazione e di ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra voi – come deve essere tra santi – 4 né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono cose sconvenienti. Piuttosto rendete grazie! 5 Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro – cioè nessun idolatra – ha in eredità il regno di Cristo e di Dio.
Efesini 5,1-5

La nostra traduzione del ver.1 non rende pienamente la portata dell’affermazione circa l’Amore, in quanto l’attributo “carissimi” si dovrebbe rendere con “amati”, o addirittura “amatissimi”. Questo rende più evidente che la sorgente di tutto è l’Amore con il quale Dio ci ama. Amati da Lui come “figli amati”, noi pure possiamo e dobbiamo “camminare nell’Amore” (ver.2), come “anche Cristo di ha amato e ha dato se stesso per noi”!
Così Gesù è la rivelazione piena dell’amore di Dio per noi, come noi l’abbiamo conosciuto e sperimentato nell’amore con il quale “Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi”.
In questo modo, anche noi possiamo farci “imitatori di Dio” (ver.1), come Gesù ha pienamente fatto per noi “offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore”. Per questo “soave odore” del sacrificio possiamo dare uno sguardo ad un testo come Esodo 29,18.
E’ molto importante e interessante nel nostro brano il confronto e il contrasto tra i vers.1-2 dove Paolo parla del’ sacrificio d’amore e i vers.3-5 dove parla dell’opposto di tale amore, che è “ogni specie di impurità o di cupidigia … volgarità, insulsaggini, trivialità …”.
Ma, dice l’Apostolo, “piuttosto rendete grazie” (ver.4). Mi impressiona e mi commuove che questo “rendete grazie” sia reso con la parola “eucaristia”! Questo “rendimento di grazie” è l’opposto dell’idolatria di cui possiamo essere schiavi come lo è chi è “fornicatore, o impuro, o avaro” (ver.5), cioè chi è “idolatra”!
L’idolatria è la suprema inimicizia nei confronti di Dio, perché è adorazione di ciò che non è Dio!
Ed è cupidigia di possesso, cioè l’opposto della vera adorazione, che è quello che Gesù ci ha mostrato, insegnato e donato “offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore” come ci diceva il ver.2.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Imitatori di Dio”: più che un dovere, è un privilegio impensabile! Imitare Dio: sembra una realtà impossibile. Subito però il testo ci spiega: “quali figli amati”. E’ normale, naturale che i figli seguano le orme, i comportamenti, gli orientamenti del padre; così per noi che, essendo veri figli – e figli molto amati – possiamo seguirne le orme. Gesù poi ci ha dato un’indicazione preziosa: si tratta di imitare il Padre nella misericordia, nel perdono, nell’amore per giusti e ingiusti, buoni e cattivi…