20 Ma voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, 21 se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, 22 ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, 23 a rinnovarvi nello spirito della vostra mente 24 e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità.
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“Conoscere il Cristo” (ver.20) è l’esperienza fondante e fondamentale per il credente, per il discepolo del Signore! Però forse è meglio custodire la traduzione letterale del testo che dice “imparare il Cristo”! Penso infatti che l’ “imparare” sia più vasto e più profondo del “conoscere”, perché convoca tutta la nostra persona, e non solo la nostra capacità di “conoscere”!
Infatti mi è cara, molto cara, anche la persona che può sembrare nell’impossibilità di “conoscere” intellettualmente, ma la vedo sorprendentemente “discepola”: molto più di me simile a Lui, e Lui vicinissimo a lei! Vedo infatti come i suoi occhi, le sue mani, la sua sofferenza, la sua diversità … sono pieni del Cristo!
Tutto questo nasce da un reale, profondo, autentico “ascoltare”: “se davvero gli avete dato ascolto”, e “se in lui siete stati istruiti”! E qui il verbo al passivo ci dice che “Qualcuno” ci ha veramente istruiti! E siamo stati istruiti “secondo la verità che è in Gesù”! (ver.21).
Notate lo splendore del legame tra “il Cristo” da imparare, e Gesù, che è la sua presenza, la sua persona viva accanto a noi e in noi! “La verità che è in Gesù” non è una teoria o un postulato, ma è il rapporto vivo con la sua Persona viva! E’ il nostro incontro con Gesù oggi!
Questo incontro ci consente e ci induce “ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio” irrimediabilmente destinato a corrompersi “con le passioni dell’inganno” (ver.22).
Qui è dominante la tensione tra “vecchio” e “nuovo”: è veramente esperienza di risurrezione! Ci lasciamo alle spalle incessantemente “il vecchio” e risorgiamo incessantemente al nuovo: “rinnovarvi nello spirito della vostra mente” e “rivestire l’uomo nuovo”!
Tutta la nostra vita di discepoli è immersa in questa “Pasqua” di morte e di risurrezione. E il ver.24 ci regala addirittura il “linguaggio” della creazione! Siamo chiamati e accolti a “rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità”.
La “creazione” antica diventa così la grande “profezia” di questa “nuova creazione”, che è la fonte e l’apice di tutta l’opera di Dio!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Trovo bello quell’invito a “rinnovarvi nello spirito della vostra mente”; viene tradotto dalla Bibbia di Ger. con “rinnovarvi con una trasformazione spirituale del vostro giudizio” e altrove: “rinnovare spiritualmente il vostro intelletto”. Dobbiamo sempre rinnovarci, convertirci, “imparando Cristo”. – La meta è l’uomo nuovo. E qui troviamo la sua definizione: è quello “creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità”. L’uomo come Dio lo ha pensato, progettato, accarezzato nella sua mente, poi lo ha fatto… e la sua piena realizzazione è Gesù di Nazaret.