7 del quale io sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata concessa secondo l’efficacia della sua potenza. 8 A me, che sono l’ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo 9 e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell’universo, 10 affinché, per mezzo della Chiesa, sia ora manifestata ai Principati e alle Potenze dei cieli la multiforme sapienza di Dio, 11 secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, 12 nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui. 13 Vi prego quindi di non perdervi d’animo a causa delle mie tribolazioni per voi: sono gloria vostra.
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Il versetto 6 del brano precedente ci fa capire che Paolo è diventato “ministro del Vangelo”! Ancora egli si affretta a precisare che si tratta di un “dono della grazia di Dio”. E anche qui incontriamo questo “doppio dono”, che è già in se stesso “grazia”, e cioè dono, e che è dono quando in concreto viene dato a Paolo! Un dono immenso, quanto lo è “l’efficacia della potenza” del Signore: un regalone, insomma! Così il ver.7.
E al ver.8 Paolo mette a confronto l’umiltà della sua persona – “sono l’ultimo fra tutti i santi” – e il dono di Dio che egli ha ricevuto: “annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo” : in che senso sono ricchezze “impenetrabili”? Nel senso che non possono essere “conquistate”, con la mente, con i meriti, con la umana sapienza … e per questo possono essere solamente “dono”! Ed è appunto l’evento dell’apertura della fede custodita dai padri ebrei e portata a pienezza dall’ebreo Gesù, il Figlio di Dio che ora viene donata a tutta l’umanità.
Questo mistero è rimasto “nascosto da secoli in Dio, creatore dell’universo” (ver.9), e ora ”per mezzo della Chiesa” viene manifestato.
E non solo a tutte le genti, ma anche “ai Principati e alle Potenze dei cieli”, cioè ai principi supremi che governano l’esistenza.
E’ la rivelazione della “multiforme sapienza di Dio” che si è compiuta “in Cristo Gesù nostro Signore” (ver.11). E’ Lui che ci dona finalmente “la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in Lui” (ver.12): in Lui Gesù!
E’ in questa fede che gli Efesini devono considerare e contemplare le tribolazioni di Paolo per loro: “sono gloria vostra” dice Paolo, perché in tutto questo viene celebrata la potenza del sacrificio d’amore del Signore Gesù. L’opera di salvezza che Dio compie per loro nella persona dell’Apostolo!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Anche ognuno di noi potrebbe giustamente definirsi “ultimo tra tutti i santi”, e anche a noi è stato fatto “il (super)dono della grazia di Dio”… E’ davvero grande questo “mistero” nascosto da secoli: il Creatore dell’universo – opera grandiosa che ci stupisce e che ammiriamo, senza nemmeno capirne tutta la bellezza – ha amato l’uomo e lo ha voluto innalzare alla condizione divina; e ha fatto ciò mediante il Figlio suo, Gesù, che noi amiamo cercando di cogliere qualcosa delle sue “impenetrabili ricchezze”. Ora Egli ha fatto di ognuno di noi e della comunità credente la sua abitazione, il santuario da cui si espande il suo amore e la sua misericordia verso tutti, senza nessuna esclusione…