11 Perciò ricordatevi che un tempo voi, pagani nella carne, chiamati non circoncisi da quelli che si dicono circoncisi perché resi tali nella carne per mano d’uomo, 12 ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo. 13 Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo.
Efesini 2,11-13

Obbediamo volentieri a quanto ci chiede Paolo al ver.11, di ricordarci dei tempi della nostra “lontananza”: pagani, eravamo chiamati “non circoncisi” da quella che, alla lettera, “è detta circoncisione, fatta da mano d’uomo nella carne”, cioè i padri ebrei: qui Paolo sembra voler alludere al limite che in ogni modo caratterizza anche la circoncisione, che sarà superata da una circoncisione “nello Spirito” che sarà l’elezione alla salvezza in Gesù Cristo sia degli ebrei sia dei pagani.
Per questi era grande l’estraneità, dice il ver.12, perché “eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo”: decisamente “lontani”!
Ma se prima la “lontananza” era misurata dall’elezione di Israele, ora “siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo”. Ora vicini, come lo sono i figli di Israele chiamati alla fede di Gesù!
Che bellezza, che meraviglia essere cristiani: perdonate l’ingenuità dell’affermazione, ma mi sembra così sbagliato ogni atteggiamento di malinconia, o peggio, di lamento per la nostra vita!
Sono oggi contento di cantare con Maria di Nazaret il “Magnificat”: io e voi, ieri doppiamente “lontani”, e oggi del tutto vicini, insieme all’Israele che riconosce e accoglie Gesù come il Messia annunciato dai profeti.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Compare qui, al v.13, una nuova categoria: essere lontani ed essere vicini. Essere lontani vuol dire non avere relazioni, avere scarsa comunicazione, non godere di una comunione di pensieri e di affetti. Ora, è proprio così che noi ci trovavamo non solo riguardo ai fratelli ebrei, ma con Dio stesso: “senza speranza, senza Dio nel mondo…, senza Cristo”. Ma improvvisamente siamo diventati vicini a Dio, poiché lui stesso si è fatto prossimo a noi in Cristo. E al v.10 si diceva di noi credenti: “creati in Cristo Gesù per le opere buone…”. Vicinanza e prossimità di Dio, che tutto sconvolge, capovolge nella nostra piccola ma preziosa vita…