15 Perciò anch’io, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, 16 continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, 17 affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; 18 illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi 19 e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore.
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La straordinaria bellezza della Parola che oggi il Signore ci regala, mi suggerisce di interpretare il ver.15 non come una semplice “informazione” che Paolo ha ricevuto sulla vicenda dei suoi fratelli di Efeso, ma, come suggerisce una versione più letterale, si può ritenere che Paolo abbia “ascoltato” (!) la fede e l’amore dei suoi fratelli! Mi pare si tratti infatti di un vero annuncio evangelico che l’Apostolo ha ricevuto! Anche la buona “vita cristiana”, cioè, è annuncio evangelico che Paolo ha ricevuto!
Per questo dono della fede e dell’amore degli Efesini, egli incessantemente rende grazie al Signore chiedendo che il suo dono possa crescere in loro: il Signore “vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di Lui”! (ver.17).
Nella vita del credente è auspicabile e presente un incessante movimento di crescita del dono di Dio nelle persone: è la “profonda conoscenza di Lui”, dove sappiamo che questa “conoscenza” non è un fatto puramente “dottrinale”, ma è l’esperienza concreta e profonda di una comunione sempre più ricca con il Signore che si è donato nell’evento della fede!
Tutto questo, infatti, è rigorosamente e assolutamente “grazia”, dono divino della vita nuova! Il dono di Dio incessantemente può crescere in noi! Questo è ciò che Paolo chiede nella sua preghiera per i suoi fratelli e figli.
I vers.18-19 descrivono questa dinamica della vita del credente. La “profonda conoscenza” del ver.17 deve diventare in loro comprensione della straordinaria speranza alla quale Dio li ha chiamati, e “quale tesoro di gloria” racchiuda la sua (di Dio) eredità fra loro, ora chiamati “i santi”(!).
La vita cristiana è anche potente! E’ consapevolezza della “straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore” (ver.19).
Oggi dunque siamo invitati ad ammirare la meraviglia dell’opera divina in noi! Spero che tutti, e anch’io peccatore, possiamo guardare con meraviglia come Dio abbia riempito di Sé la nostra umile e povera vita!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Il sentire, il vedere la fede presente nelle diverse comunità e l’amore reciproco che in esse si pratica, è un motivo di conferma, di gioia e di ringraziamento: come è stato per Paolo, così è per noi oggi. Il ringraziamento diventa preghiera perché sia concesso dal “Padre della gloria” il dono di “una profonda conoscenza di lui”: una conoscenza della mente e del cuore…, che ci consenta anche di capire la ricchezza della eredità che ci è riservata “fra i santi”. Cioè insieme ai nostri fratelli credenti oppure – secondo altri interpreti – insieme alla comunità celeste, la famiglia degli angeli di Dio.