1 Ogni sommo sacerdote, infatti, è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. 2 Egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. 3 A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo.
Ebrei 5,1-3

Perfetta descrizione dei requisiti del sacerdote, primo fra tutti la scelta di Dio “fra gli uomini e per gli uomini”. Notiamo subito però che Gesù non si pone in continuità con il sacerdozio di Aronne e dei suoi discendenti, cui erano riservate le funzioni sacerdotali. Non ha offerto “doni e sacrifici per i peccati”, poiché ha donato solo se stesso e la sua vita. E’ vero che anche lui è stato “rivestito di debolezza”, della fragilità della condizione umana: la piccolezza e perfino l’umiliazione, dalla nascita nella stalla alla morte di croce. Per questo è stato ed è in grado di “sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore”. Ignoranza, errori e peccati sono un tutt’uno: solo il Signore Gesù, accogliendoci con mitezza, ci ha liberati da questi pesi e legami, per darci la piena libertà dei figli di Dio.