10 Noi abbiamo un altare le cui offerte non possono essere mangiate da quelli che prestano servizio nel tempio. 11 Infatti i corpi degli animali, il cui sangue viene portato nel santuario dal sommo sacerdote per l’espiazione, vengono bruciati fuori dell’accampamento. 12 Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, subì la passione fuori della porta della città. 13 Usciamo dunque verso di lui fuori dell’accampamento, portando il suo disonore:
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I vers.10-11 ci ricordano che gli animali “il cui sangue viene portato nel santuario dal sommo sacerdote per l’espiazione, vengono bruciati fuori dell’accampamento” (ver.11).
In adempimento a questa antica norma, “anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, subì la passione fuori della porta della città” (ver.12)!!
Per questo, noi ora dobbiamo uscire “verso di Lui fuori dell’accampamento”, cioè fuori dagli antichi segni profetici che nel Signore Gesù si sono compiuti!
Fuori della città è il Calvario, “fuori della porta della città”!
Per questo noi oggi “usciamo” con Lui verso tutti i peccatori dei quali siamo fratelli bisognosi anche noi di essere salvati! Fino ai confini del mondo! Verso tutte le genti!
Con la sua stessa predilezione per i piccoli e i poveri!
E dice che usciamo “portando il suo disonore” (ver.13).
Noi con tutto il peso dei nostri peccati, ma anche con la sua Croce, che ci fa suoi discepoli e, nella speranza, suoi imitatori! Che meraviglia ascoltare la Parola che dice “portando il suo disonore”, che ci fa partecipi del suo amore per i peccatori! Quale onore per noi!
Quale bellezza nel poterci dire con loro anche noi bisognosi della salvezza che solo Lui può donarci!
Dio ti benedica. Grazie per la tua preghiera per noi. Francesco e Giovanni.