Altri, poi, furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una migliore risurrezione. 36 Altri, infine, subirono insulti e flagelli, catene e prigionia. 37 Furono lapidati, torturati, tagliati in due, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati – 38 di loro il mondo non era degno! –, vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della terra. 39 Tutti costoro, pur essendo stati approvati a causa della loro fede, non ottennero ciò che era stato loro promesso: 40 Dio infatti per noi aveva predisposto qualcosa di meglio, affinché essi non ottenessero la perfezione senza di noi.
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Ieri le grandi imprese, oggi le grandi sofferenze, “per ottenere una migliore risurrezione”. L’elenco di tali sofferenze ci fa pensare a tutti coloro che nella storia umana hanno subìto ingiustizie di ogni tipo e tante volte sono stati privati della vita perché lottavano per un mondo migliore, per la libertà, per una maggiore giustizia sociale. Ma ci fa pensare immediatamente, con sentimenti di affetto e di gratitudine, al prototipo dell’uomo sofferente e umiliato,l’uomo dei dolori, il Signore Gesù nella sua passione e morte. – “Tutti costoro, pur essendo stati approvati a causa della loro fede, non ottennero ciò che era stato loro promesso”(v.39): non potevano ottenerlo, poiché solo con Gesù c’è stato il compimento della salvezza, lo Spirito ha inondato l’animo dei credenti e l’amore di Dio è stato effuso nei nostri cuori. Ecco quel “qualcosa di meglio” che Dio ha predisposto per noi e che noi possiamo conseguire insieme a tutti coloro che ci hanno preceduto.