6Disposte in tal modo le cose, nella prima tenda entrano sempre i sacerdoti per celebrare il culto; 7nella seconda invece entra solamente il sommo sacerdote, una volta all’anno, e non senza portarvi del sangue, che egli offre per se stesso e per quanto commesso dal popolo per ignoranza. 8Lo Spirito Santo intendeva così mostrare che non era stata ancora manifestata la via del santuario, finché restava la prima tenda. 9Essa infatti è figura del tempo presente e secondo essa vengono offerti doni e sacrifici che non possono rendere perfetto, nella sua coscienza, colui che offre: 10si tratta soltanto di cibi, di bevande e di varie abluzioni, tutte prescrizioni carnali, valide fino al tempo in cui sarebbero state riformate.

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Con grande forza questi versetti della nostra lettera ci mostrano lo splendore profetico, e quindi anche i limiti, della Prima Alleanza. E non solo questo. La fede ebraica fissa anche con assoluta precisione quella “strada” verso Dio che umanamente non si può percorrere, qualunque sia l’ipotesi religiosa che si vuole affermare. Proviamo a cogliere qualche passaggio.
Nel culto dei nostri padri ci sono due tende. Nella prima, che come sappiamo si chiama “il Santo”, “entrano sempre i sacerdoti per celebrare il culto”(ver.6). Essi non possono entrare nella seconda tenda che si chiama “il Santo dei Santi”. Questo è molto importante, perché vuole esprimere l’impossibilità della “religione” e del “culto” di entrare fino a Dio! Quindi il grande culto della tenda che diventa la grande liturgia del tempio di Gerusalemme, vuole di fatto esprimere questa “impossibilità”! Pur nella sua forza e nella sua bellezza, l’antico culto afferma un “fermarsi”, una inaccessibilità di Dio da parte dell’uomo.
Per cui, il fatto eccezionale dell’ingresso nel “Santo dei Santi” del solo sommo sacerdote, solo una volta all’anno, e portando sangue “che egli offre per se stesso e per quanto ha commesso il popolo per ignoranza”, sembra confermare e gridare un impedimento e quindi l’attesa di un evento che porti quella piena salvezza che ora il vecchio culto del tempio può solo significare, ma non può attuare. Solo la persona e l’opera di Gesù potranno compiere quello che la liturgia dei padri ebrei poteva solo profeticamente affermare e attendere. Se poi ci ricordiamo quello che precedentemente abbiamo detto, e cioè che nel “santo dei Santi” non c’era niente, perché erano scomparsi con il tempo anche i preziosi segni della manna, della verga di Aronne e le tavole della legge sinaitica, possiamo cogliere la meraviglia della fede ebraica, assolutamente essenziale per contrastare ogni scivolamento nell’idolatria, e cioè nella “pretesa” che l’uomo possa attuare quello che solo il Figlio di Dio, Gesù il Figlio dell’uomo, può compiere, e cioè l’accesso pieno a Dio Padre. Infatti “non era stata ancora manifestata la via del santuario finchè restava la prima tenda”(ver.8).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
‘non era stata ancora manifestata la via del santuario’.
Nel prossimo capitolo,v.20, Gesù viene definito la ‘via nuova e vivente’ che ci permette di giungere al cospetto di Dio.
Interessante vedere come fossero più complicate le cose prima..e osservare come forse ancora oggi nella Chiesa ci muoviamo un pò in questa ‘vecchia maniera’,fatta di sommi sacerdoti,di livelli inaccessibili..
La ‘via nuova e vivente’ ora è il Cristo.Per tutti..