1Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, 2tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. 3Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo.

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Il cap.12 della nostra Lettera inizia con una considerazione che sembra voler raccogliere tutto quello che abbiamo ascoltato circa la fede dei nostri padri perché vi possiamo trovare il senso profondo, la direzione della nostra vita. “Nuvola di testimoni” vengono chiamati tutti coloro che ci hanno mostrato la fede nelle sue innumerevoli manifestazioni. Essi diventano il potente invito a che noi pure intraprendiamo e proseguiamo il cammino della nostra vita. Per questo abbiamo bisogno di essere leggeri e agili: dobbiamo poter deporre tutto quello che, non necessariamente cattivo, sarebbe un peso affaticante, inutile e alla fine dannoso. Ed è necessario che ci svincoliamo dai peccati che ci assediano. Perché la vita, più che un cammino, è proprio una corsa! Ed è una corsa di resistenza! Ci incontriamo qui di nuovo con quel termine “perseveranza”, che in 10,32-36 descriveva sia le prove sopportate sia la necessità di saperle portare per tutta la vita. Adesso, in questa grande “corsa che ci sta davanti”, tale perseveranza viene mirabilmente descritta e spiegata! Si tratta di “tenere fisso lo sguardo su Gesù”!!
Nella nostra preghiera dei giorni scorsi ci sembrava di cogliere che Gesù era il denominatore comune delle innumerevoli vicende di fede che ci venivano ricordate. Questo viene oggi confermato mirabilmente. La fede è sempre celebrazione di Gesù! E’ cioè presenza e potenza di Lui nella nostra piccola storia. Lo era per Abramo e per Mosè, e per i molti altri di cui abbiamo ascoltato. Lo è per noi! Lui è la fonte – “Colui che dà origine” – e la pienezza – “Colui che porta a compimento” – della grande corsa della nostra vita secondo la fede. Ogni giorno, a partire dal nostro prezioso incontro con la sua Parola, cerchiamo di “tenere fisso lo sguardo su Gesù”. Questo è il nostro vero impegno etico! Mi permetto di dire che non è una teoria, ma un’esperienza! Razionalmente potremmo chiederci molte volte: che cosa c’entra Gesù con questo o quello che mi capita o che devo fare…? E si scopre che infinitamente più e meglio di tante norme e spiegazioni è la Persona, l’opera e la Pasqua di Gesù la vera guida. Oggi si dice che la comunità cristiana si trova davanti a quesiti sempre più complessi circa il comportamento umano in una condizione resa sempre più complessa dallo stesso suo progresso scientifico e tecnico. Ebbene, solo Gesù consente di affrontare, discernere, giudicare e ritenere questioni rispetto alle quali Egli potrebbe apparire storicamente del tutto lontano. Per questo anche l’esperienza spirituale più modesta è in grado di constatare come Lui, e Lui solo, sappia indicare orizzonti di pensiero e di azione, liberi da dogmatismi, pesantezze, fondamentalismi, superficialità, mondanità….
E qui mi pare venga sottolineato con forza straordinaria l’elemento centrale di ogni comunione con Gesù Cristo: l’obbedienza della Croce. La severa e austera via del vero Amore. La celebrazione mite e obbediente della volontà del Padre. La vita concepita come offerta della vita. Come Amore che dà la vita. L’opposto di un atteggiamento di giudizio e di condanna della fragilità e della miseria materiale e morale della condizione umana. In questo senso mi chiederei se il termine “ostilità”(ver.3) è quello più adatto a descrivere il male che Gesù ha affrontato. La versione latina usa il termine “contradictio”, per una parola greca che suona “andiloghìa”. Sembra dire l’incontro-scontro tra la Parola di Gesù, la Parola che è Gesù stesso, e la parola del mondo, la mondanità prigioniera del male. Gesù è venuto non a giudicare l’umanità, ma a salvarla liberandola dal male con il suo sacrificio d’amore. Scusate la lungaggine!!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.