13 Non soltanto con voi io stabilisco quest’alleanza e questo giuramento imprecatorio, 14 ma con chi oggi sta qui con noi davanti al Signore, nostro Dio, e con chi non è oggi qui con noi. 15 Davvero voi sapete come abbiamo abitato nella terra d’Egitto, come siamo passati in mezzo alle nazioni che avete attraversato. 16 Avete visto i loro abomini e gli idoli di legno, di pietra, d’argento e d’oro, che sono presso di loro. 17 Non vi sia tra voi uomo o donna o famiglia o tribù che volga oggi il cuore lontano dal Signore, nostro Dio, per andare a servire gli dèi di quelle nazioni. Non vi sia tra voi radice alcuna che produca veleno e assenzio. 18 Se qualcuno, udendo le parole di questo giuramento imprecatorio, si lusinga in cuor suo dicendo: “Avrò benessere, anche se mi regolerò secondo l’ostinazione del mio cuore”, pensando che il terreno irrigato faccia sparire quello arido, 19 il Signore non consentirà a perdonarlo. Anzi, in tal caso l’ira del Signore e la sua gelosia si accenderanno contro quell’uomo e ricadrà sopra di lui ogni giuramento imprecatorio scritto in questo libro e il Signore cancellerà il suo nome sotto il cielo. 20 Il Signore lo segregherà, per sua sventura, da tutte le tribù d’Israele, secondo tutti i giuramenti imprecatori dell’alleanza scritta in questo libro della legge. 21 Allora la generazione futura, i vostri figli che sorgeranno dopo di voi e lo straniero che verrà da una terra lontana, vedranno i flagelli di quella terra e le malattie che il Signore le avrà inflitto. 22 Tutta la sua terra sarà zolfo, sale, arsura, non sarà seminata e non germoglierà, né erba di sorta vi crescerà, come dopo lo sconvolgimento di Sòdoma, di Gomorra, di Adma e di Seboìm, distrutte dalla sua ira e dal suo furore. 23 Diranno, dunque, tutte le nazioni: “Perché il Signore ha trattato così questa terra? Perché l’ardore di questa grande collera?”. 24 E si risponderà: “Perché hanno abbandonato l’alleanza del Signore, Dio dei loro padri, che egli aveva stabilito con loro, quando li ha fatti uscire dalla terra d’Egitto, 25 e perché sono andati a servire altri dèi, prostrandosi dinanzi a loro: dèi che essi non avevano conosciuto e che egli non aveva dato loro in sorte. 26 Per questo si è accesa l’ira del Signore contro questa terra, mandandovi contro ogni maledizione scritta in questo libro. 27 Il Signore li ha strappati dal loro paese con ira, con furore e con grande sdegno e li ha gettati in un’altra terra, come avviene oggi”. 28 Le cose occulte appartengono al Signore, nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli, per sempre, affinché pratichiamo tutte le parole di questa legge.

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Il nostro brano si apre con la meravigliosa notizia che tutta la storia della salvezza riguarda in pienezza ogni generazione umana. La Parola di Dio è pienezza di verità e di attualità in ogni luogo e in ogni tempo. La storia della salvezza è il segreto della storia. Il segreto di ogni storia, sia personale sia universale. La storia della salvezza è semplicemente “ciò che accade”. Non è tanto “una storia accaduta”, ma quello che “sempre accade nella storia”!. La Parola dice a me il segreto, la trama profonda della mia storia. Quindi, dal giardino di Genesi alla Gerusalemme celeste dell’Apocalisse, tutto questo mi riguarda. E’ in certo senso mio! E’ il giudizio sulla mia storia di peccatore e la risurrezione in me dell’uomo nuovo, secondo quanto è rivelato nella Parola, che in Gesù di adempie. Ed è la grande storia dell’Amore tra Dio e il suo popolo! E’ la vicenda di Dio che si fa debole per Amore del suo popolo sino alla croce di Gesù. Ma tale “debolezza d’amore” è presente fin da principio! E’ il tema dell’interrogativo perenne sull’Amore: è potenza? O è debolezza? E’ l’una e l’altra! Fino appunto alla suprema potenza-debolezza della Croce! I vers.15-16, facendo rapida memoria dell’esodo verso la Terra, ricordano le divinità, gli idoli, che si sono visti passando per i popoli. Ora qual’è la “paura” di Dio? Che di quegli dèi qualcuno si innamori, e sfrontatamente tradisca il suo Signore per adorarli. C’è un motivo di seduzione, una potenza seduttiva in questi idoli che giustifichi questo tradimento? Il testo non lo dice, forse perchè Dio non lo può dire, o non lo vuole dire. Forse si può pensare che anche a questo voglia alludere il ver.28, alla fine del nostro brano. Perchè chi ama è anche inevitabilmente “debole”. Gli idoli delle nazioni non amano, e non hanno quindi questo tipo di problemi. Sono “religiosi”, e quindi obbediscono a chi li venera e li adora! Sono dèi “utili”, senza queste storie d’amore! Sono pericolosi nel loro potere seduttivo! Si può arrivare a pensare sfrontatamente secondo quanto dice il ver.18: “non mi capiterà niente di male se tradirò il mio Signore”. Da qui il furore della gelosia di Dio e quindi il valere di quel “giuramento imprecatorio” che la versione greca chiama sempre “maledizioni”! Sono le punizioni dello Sposo tradito. L’esilio è la punizione più grave e più drammatica. Ma si rivelerà come la più feconda, perchè la Sposa adultera con altri dèi, con amanti che non sono il Signore, troverà nell’esilio il pianto e il dolore della lontananza e della nostalgia. Nel nostro testo di questo non si parla! Si dice solo dello stupore dei popoli davanti alla sciagura di Israele: “Perchè il Signore ha trattato così questa terra?”(ver.23). E il ver.24: “Perchè hanno abbandonato l’alleanza del Signore”. Nozze tradite. Amore tradito. Questa è la sostanza del dono e del dramma dell’ebraismo e del cristianesimo! Gesù è in certo modo la “resa di Dio”: Dio muore d’amore per stabilire con la Sposa un’alleanza eterna che nessuno e nulla potrà ormai spezzare. Al peccato della Chiesa Dio risponde con il morire d’amore di Dio nel Figlio! Queste cose, ascoltiamo dal Vangelo secondo Giovanni, sono state scritte “perchè crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio,e perchè, credendo, abbiate la vita nel suo nome”(Gv.20,31). E’ l’economia della salvezza. E’ appunto ciò che, secondo il ver.28, è stato rivelato “per noi e per i nostri figli”, per la nostra salvezza. Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.