Ho saputo che lei, don Giovanni, ha battezzato queste due piccole gemelle nate al Sant’Orsola e diventate ormai famose. Immagino quanto questa vicenda l’abbia fatta soffrire… (messaggio firmato)Non ho sofferto per la nascita di queste piccole. Le ho incontrate e conosciute per il loro battesimo. I loro nomi scritti su una fascetta intorno ai loro polsi. Un momento di commossa preghiera in piena notte, poche ore dopo la loro nascita.
Quello che mi ha fatto soffrire è stato l’irrompere mediatico scoppiato quasi un mese dopo la loro nascita che ha trasformato un dramma affettuosamente seguito in un’aggressione barbara e violenta. L’Ospedale è visitato ogni giorni da molti drammi. E da molti delicatissimi problemi. Dappertutto incontro un personale competente e partecipe del dolore e della speranza che accompagna ogni vicenda. Mi intrattengo con famigliari che mi sostengono con la loro dolente umanità. Questo mi consente e mi invita a portare nella preghiera della mia comunità parrocchiale le ferite che incontro accanto a bambini appena nati come a nonni che celebrano la loro ultima Pasqua. Tutto è delicato e persino sereno pur nel dolore delle circostanze. Ma tutto questo non può entrare nella curiosità della cronaca. Anche perchè i problemi sono molti e difficili.
La lingua inglese ha due verbi per dire il verbo ‘potere’. Infatti ‘si può’ perché si ha il potere di fare. Ma non sempre quello che si ha il potere di fare è giusto farlo. La conversazione con gli operatori sanitari evidenzia che la distinzione è necessaria. Fino a che punto il progresso scientifico e tecnico può giustificare le scelte? E c’è anche un altro problema molto delicato: come potremo continuare a dilatare l’abisso che separa le possibilità terapeutiche del nostro mondo e il nulla che si può fare nei mondi terzo e quarto? Credo che anche la vicenda grande e dolorosa delle due piccole ci inviti a riflettere. Le loro vite sono nelle mani del Signore, e da Lui nulla le potrà separare.
Il nostro dovere è tralasciare l’inutile morbosità della cronaca e pensare a ciò che queste vicende chiedono al nostro mondo scientificamente progredito, ma non sempre ricco di sapienza. Buona Domenica. don Giovanni. 31 luglio 2011