4 giugno 2010 – Caro don Giovanni, sta succedendo alla mia vita quello che a tutti succede prima, e cioè la prima volta che muore una persona cara. E’ mia madre che sta spegnendosi serenamente molto anziana. Non le rubo tempo a raccontare perchè non mi è mai successa una cosa simile fino a oggi. Quello che voglio chiedere è se poi con mia mamma ci sentiremo e in qualche maniera ci incontreremo. Come credente penso che lei andrà al giudizio di Dio, e io penso che sarà in paradiso perchè ha fatto tanto bene e nessun male. Ma io e lei potremo più avere un incontro?

Caro amico, il suo messaggio mi commuove profondamente per la sua intensità e la sua dolcezza. Quello che lei scrive mi è accaduto più di una volta, e in certo senso continua ad accadermi quando una persona lascia questo mondo e vivo quindi l’inevitabile strappo della sua partenza.

Mi hanno aiutato molto le persone che la Chiesa ci indica come "santi": S.Francesco, S.Giovanni, S.Teresina, S.Maria Maddalena…le cito alcune persone che accompagnano la mia vita con particolare intensità. Sono stati proprio questi santi a portarmi nel pensiero e nella domanda che anche lei si pone. Mi ricordo molti anni fa una sgridatina molto comprensiva e quasi affettuosa dell’allora Arcivescovo di Modena ad un coro di giovani che cantando le litanie dei santi avevano inserito anche Papa Giovanni di cui ancora non era stata riconosciuta ufficialmente la santità.

Fu lì che mi venne in mente mio papà che se ne era da poco andato, e poi tante altre persone importanti nella mia vita di peccatore. Allora ho pensato che come potevo gioiosamente incontrarmi con un santo come Francesco d’Assisi, così potevo incontrarmi con le persone belle e buone che dal cielo continuavano a proteggere la mia vita.

E siccome lei parla della sua mamma, le dirò della mia. E’ una presenza dolce e discreta attraverso il mio cammino nel Vangelo di Gesù. Mi capita spesso di riconoscerla tra le persone che seguono il Signore, che lo incontrano, che parlano con Lui. E ogni anno, in particolare, nel giorno anniversario della sua ultima Pasqua, ci incontriamo per dire il Rosario insieme. Non mi prenda in giro! Non c’è niente di miracoloso e misterioso…E’ solo – ma non è poco – la consolazione e la pace di una preghiera con lei, per affidarle quello che sto vivendo e per ritrovare in lei la carezza e il bacio della sua maternità. Buona Domenica. d.Giovanni.