5 Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria; 6 a motivo di queste cose l’ira di Dio viene su coloro che gli disobbediscono. 7 Anche voi un tempo eravate così, quando vivevate in questi vizi. 8 Ora invece gettate via anche voi tutte queste cose: ira, animosità, cattiveria, insulti e discorsi osceni, che escono dalla vostra bocca. 9 Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni 10 e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato. 11 Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.
Colossesi 3,5-11

L’etica della vita cristiana ci viene oggi annunciata come etica della Pasqua! L’uomo vecchio, il figlio di Adamo, è morto: “Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra …”(ver.5).
Il ver.7 ricorda l’antica condizione: un tempo camminavate in questi mali perché vivevate in essi. Era proprio una prigionia!
Ma ora siamo “risorti” a vita nuova. Ora dobbiamo gettare via tutto ciò che appartiene alla vecchia creazione.
Altrimenti ci inganneremmo a vicenda!! “Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio … e avete rivestito il nuovo”! (vers.9-10).
Questo uomo nuovo deve incessantemente “rinnovarsi”, perché è stato creato “a immagine” di Gesù.
Dunque siamo in un cammino di perenne conversione: il riferimento non é più un precetto della Legge, ma è il Cristo Signore che ci ha creati a sua immagine! Non obbediamo a dei precetti, ma seguiamo Gesù!
Per questo anche le vecchie definizioni-distinzioni-dipendenze lasciano il posto alla nostra comune “fraternità” che ci è stata donata in Cristo: “Cristo è tutto in tutti”! (ver.11).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Com’è quest’uomo nuovo di cui ci siamo rivestiti? E’ fatto a “immagine di Colui che lo ha creato”: ha le fattezze dell’uomo come Dio lo pensa e lo vuole, che è poi “a sua immagine e somiglianza”. Non come uno stampo definitivo, ma una realtà che va crescendo e si va compiendo: infatti “si rinnova per una piena conoscenza”. Sappiamo che il modello perfetto di questa nuova umanità è “il Figlio dell’uomo”, Gesù; modello che è già presente e vive nei credenti e nella comunità: “Cristo è tutto in tutti”. C’è una verifica che tutto questo è verità, è realtà: sta in come ci comportiamo con i fratelli. Cupidigia e volontà di possesso, ira, cattiveria, menzogna, ecc. farebbero arretrare l’uomo nuovo che è in noi.