13 È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, 14 per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. 15 Egli è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, 16 perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. 17 Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono.
Colossesi 1,13-17

In questi pochi versetti Paolo ci ricorda la storia universale della salvezza! Il “Lui” del ver.13 è “il Padre” del ver.12 del brano precedente.
La salvezza viene quindi descritta come opera di Dio e non opera nostra: Dio Padre “ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore”!
Tale è la vita nuova che abbiamo ricevuto: viviamo dunque “nel regno del Figlio dell’amore del Padre”! Questo “regno del Figlio dell’amore del Padre” è’ un’espressione meravigliosa che non sono capace di ricordare in altri luoghi della Bibbia. Se qualcuno ne conosce mi fa un regalo se me li segnala.
Intanto godiamoci la divina bellezza del nostro essere stati trasferiti nel regno dell’amore del Padre per il Figlio!
Questo “trasferimento” ci dona, secondo il ver.14, “la redenzione, il perdono dei peccati”: in questo regno divino anch’io peccatore posso sperare di stare appunto perchè in tale regno sono sempre perdonato dei miei peccati. Io continuo ad essere un peccatore, ma i miei peccato sono perdonati!
La nostra fede ha, per questo, il segno e la potenza del Sacramento della riconciliazione e del comandamento divino che ci chiede di essere, come diciamo nella preghiera del “Padre Nostro” misericordiosi tra noi e con tutti, come il Padre di Gesù lo è con noi.
Il ver.15 apre la grande “presentazione” di Gesù, il Figlio di Dio Padre, il Figlio dell’Amore di Dio Padre.
Gesù è rivelato e presentato come “immagine del Dio invisibile”: Gesù è la “visibilità” di Dio! E’ l’ikona” di Dio, la sua suprema “ri-velazione”!
Gesù è il “primogenito di tutta la creazione, perché in Lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili”!
Qui Paolo entra nel tema delicato di tutta la sua lettera ai Colossesi.
Qui si preannuncia il problema che l’Apostolo deve e vuole affrontare: lo troviamo negli strani “esseri”, negli strani “nomi” del ver.16: “Troni, Dominazioni, Principati e Potenze”. Tutti nomi scritti con “la maiuscola”, perché sono le grandi “potenze” che dominano l’esistenza umana.
Per fare qualche modesto esempio: “il desiderio della bellezza e della pace”, “l’invidia”, “le passioni”, “la paura” e in particolare “la paura della morte” … Sono alcune delle realtà profonde presenti nell’esistenza umana. Belle o meno belle, o brutte che siano, a Paolo preme affermare che anche tutte queste “potenze”, come tutte le cose che esistono, “sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui”!!
E aggiunge: “Egli – cioè Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio! – è prima di tutte le cose e tutte in Lui sussistono”.
Vedremo che per i Colossesi c’è il pericolo di inventare una specie di “religione” di queste potenze! Quando una realtà è molto potente si corre il rischio di adorarla o di temerla come fosse un “dio”!
Mi piace Mozart, ma la sua arte non è dio!
Ammiro la ricerca scientifica, ma la scienza non è dio.
Solo Gesù è Dio. E’ il Figlio di Dio.
Non bisogna essere idolatri. Per un ebreo, e quindi anche per un cristiano, l’idolatria è il peggiore dei peccati. Se adori quello che non è Dio, e che non deve essere adorato, ti butti in un mare spaventoso di buio e di male. Ti dico: meglio essere atei piuttosto che idolatri!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
In pochi versetti c’è tutta la storia dell’universo e della nostra salvezza. Lo sguardo si concentra su Gesù, il Signore e uomo come noi. La sua origine: è frutto dell’amore del Padre (“il Figlio dell’amore del Padre”, tradotto in varie Bibbie con “Figlio prediletto”). Subito dopo Paolo ci porta al mistero pasquale, epicentro di tutto: la morte e risurrezione di Gesù, “per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati”. Poi la sua “qualità”: “Egli è immagine del Dio invisibile”, la sua “icona”; quindi ora abbiamo una certezza: Dio è come Gesù. Parlando di Dio continueremo a balbettare, ma tante cose di Lui Gesù ce le ha fatte conoscere. Infine, la sua opera: in Lui sono state create tutte le cose, il nostro magnifico universo, il nostro piccolo microcosmo… E l’opera non è finita: tutto oggi sussiste, ha consistenza e vita, grazie a Lui.