BOLOGNA – Giovedì 11 febbraio 2021 il nostro Claudio è tornato al Padre. Ha avuto un malore davanti a casa sua mentre rientrava da una delle sue abituali corsette. Lascia la moglie Luisa, i figli Davide e Chiara e tutti noi della parrocchia della Dozza dove era diacono e delle Famiglie della Visitazione.
La messa esequiale è stata celebrata nella Cattedrale di San Pietro, mercoledì 17 febbraio 2021 alle ore 14.30. E’ stata trasmessa in streaming sul canale youtube di 12porte. Qui di seguito la registrazione integrale. Qui trovate I CANTI E LE LETTURE e l’omelia di Don Giuseppe Scimè.
la galleria fotografica
BIOGRAFIA di CLADIO FASOLO
La sua vita comincia il 6 maggio 1961 a Santa Eufemia di Borgoricco provincia di Padova, dove insieme al fratello gemello Angelo arricchisce la famiglia Fasolo composta dai genitori e dalle due sorelle maggiori Ornella e Claudia. Frequenta da subito con i genitori Maria e Vasco la parrocchia prima come chierichetto e poi come educatore.
Dal 1975 inizia a fare l’animatore per i gruppi dell’azione cattolica. Compie gli studi di ragioneria.
Negli anni 1982-83 fa l’obiettore di coscienza presso le cucine popolari di Padova e servizio diurno presso l’ OPSA, centro residenziale per disabili gravi.
Dal 1983 al 1990 entra Milano presso la comunità La Buona Notizia, guidata da don Virginio Spicacci, per un esperienza di ascolto, di condivisione e di servizio, sia al Cottolengo di Torino che a Milano presso il Rifugio di Fratel Ettore, facendo interventi di prima accoglienza ai senza tetto. In via Novate a Milano presta servizio di doposcuola ai bambini Rom.
Dal 1990 al 1992 fa un’esperienza di lavoro, fuori dalla comunità, presso l’Anfas di Milano, dove segue il corso per educatore professionale.
Verso fine 1992 arriva a Sammartini, ospite di Chicco e Simonetta e di Tiziano la Paola. Rimane loro ospite fino a metà del 1994. In questo periodo si occupa del gruppo dei ragazzi di Sammartini, facendo con loro un bel viaggio in Sicilia. Nel 1994 oltre ad un pellegrinaggio in Terra Santa, molto importante, partecipa ad un campo in Albania dove incontra Luisa Di Iulio.
L’amore con Luisa si concretizza nel matrimonio il 14 maggio 1995. Abitano a Bologna. Claudio inizia a lavorare per Casa Santa Chiara a contatto con ragazzi disabili, lavoro che ha svolto con grande passione e dedizione fino alla fine.
Il 18 febbraio 1996 nasce Davide e il 10 gennaio 1999 la Chiara.
Il 15 febbraio 2009 viene ordinato diacono insieme a Mario Marchi per la parrocchia della Dozza.
Innumerevoli avventure, servizi, vacanze, pellegrinaggi hanno caratterizzato la vita della famiglia Fasolo e quindi quella di Claudio, rendendolo un punto di riferimento per tutti per la sua bontà, pazienza, costanza negli impegni assunti.
Siamo sicuri che dal cielo continuerà a vegliare sulla sua famiglia e su tutti noi.
CONTRIBUTI
Potete aggiungere foto nella galleria sopra linkata e lasciare nei commenti i vostri ricordi.
Vi segnaliamo in particolare l’omelia che Claudio ha fatto per il funerale di nonna Antonietta l’11 giugno 2020 (vedi commenti qui sotto).
Claudio per tutti noi è una grande perdita soprattutto per i ragazzi di Calcara, lasciava sempre la sua bicicletta in via Nazario Sauro, e pensare di non vederlo più è molto triste
un commosso pensiero alla mogli e ai figli a al ragazzo Claudio di 30 anni fa io e Maria preghiamo per Lui
14-02- 2021
Un pensiero dell’amico Claudio
Del caro amico Claudio conserviamo bei ricordi. Abbiamo trascorso insieme buona parte del nostro tempo libero negli anni della giovinezza e della scuola superiore. Tempo trascorso soprattutto nell’attività della nostra parrocchia come animatori Acr, campiscuola, incontri di formazione e numerosi momenti di condivisione in serenità e amicizia.
A Claudio piaceva animare i bambini delle prime classi elementari, i famosi 6/8, giocoso e paziente con loro e per i quali nutriva una predilezione.
In tutto quello che faceva ci metteva il massimo impegno, si preparava bene, era affidabile e responsabile: per noi era un esempio.
Siamo così cresciuti insieme consolidando la nostra amicizia anche con tanto divertimento. Passavamo dei pomeriggi ad ascoltare musica, Baglioni, Branduardi e non mancava mai il momento del gelato, del dolce e le fragole con panna.
Spontaneo, cordiale, socievole e riservato nei suoi pensieri, sentimenti ed emozioni più intime.
Guidato da una fede profonda e sempre alla ricerca della sua vocazione, ad un certo punto si vedeva che gli mancava qualcosa ed aveva bisogno di fare altre esperienze, e così è partito.
Un’amicizia significativa la nostra, che ha segnato in positivo la nostra storia personale e per questo motivo siamo riusciti a volerci sempre bene e a sentirci sempre legati anche da lontano, condividendo i momenti più importanti della nostra vita.
Lorena e Giovanni con Cristiana e Giuliano
Con grande dolore la nostra Comunita’ di Casa Santa Chiara annuncia l’improvvisa scomparsa di CLAUDIO FASOLO, educatore presso il Centro di Calcara da molti anni e amico speciale sia per i nostri ragazzi che per molti di noi. Lo salutiamo per il suo Viaggio nella Luce e nell’Amore del Padre con infinito affetto e gratitudine.
Caro Claudio,
te ne sei andato cosi’ velocemente, all’improvviso, lasciandoci attoniti e increduli. Ti abbiamo visto in tanti quel giorno e anche io, quella mattina passando dal Centro, come faccio di rado purtroppo in questo periodo, ti ho salutato con la mano da lontano e il tuo sorriso e’ cio’ che mi sta accompagnando e che ci sta accompagnando in questo momento. I disegni della Vita, con la V maiuscola, prendono spesso strade diverse e tortuose che ciascuno di noi deve intraprendere e oggi, anche per comprendere e vivere questo vuoto enorme che ci lasci. Un vuoto fisico, dopo 27 anni di lavoro insieme, un vuoto tangibile nel cuore… che si riempira’ solo del tuo ricordo. Sei stato per me e per tutti noi un punto saldo, una presenza forte e discreta, la certezza che i nostri ragazzi con te avevano e potevano vivere un porto sicuro, pieno di affetto e premure, capace di contenere anche le loro angosce piu’ profonde. Ci sei sempre entrato dentro, senza mai abbandonarli, e svolto con loro un percorso personale di amicizia e sostegno. L’hai sempre condiviso anche con noi, come nell’ultima riunione in cui ci hai detto: “questo tempo e’ difficile, ma questa organizzazione mista permettendo di capire meglio Nikolas, come Marco, Morris e Giulio, e di vivere con loro una maggiore sintonia. Mi sembra di cogliere meglio i loro bisogni perche’ ci frequentiamo sempre e solo noi, in piccolo gruppo, e cosi’ in pochi si affinano le sfumature personali reciproche…” Ecco, di questo eri capace, di sostenere e di vivere del profondo e dell’intimo che abita anche nelle persone che non sanno esprimerlo con le parole, ma che in qualche modo ce lo comunicano e loro ti sono state sempre riconoscenti. La domanda e’: come faremo? e come faranno loro senza di te?… cosi’ all’improvviso. Ma sono certa che ancora insieme, in altre forme, troveremo una strada e che tu ce la saprai indicare nel tuo ricordo e in tutto quello che di bello e di buono abbiamo condiviso con te e che ci hai lasciato in eredita’. Stefania ti portera’ un suo addio personale e privilegiato come era la vostra relazione. A Mirco stai molto vicino perche’ ha perso il suo migliore amico con cui ha condiviso ogni anno le vacanze al mare. Luca speriamo ci riempia delle sue poesie pensando a te e Ilaria ti possa pensare vicino al suo Babbo, come Luisa, Lara, Valeriano, Simone e Marco. Michela cerchera’ il suo “Fagiolo”, come lei ti chiamava e dira’: ” e’ in Cielo”. Anche a Lele mancherai molto e ti cerchera’ soprattutto in piscina o nelle lunghe passeggiate che facevi con lui. Cosi’ come ad Annalisa e Mattia che hanno goduto della tua vicinanza rassicurante. Ti ringrazio Claudio, ti ringraziamo per la tua presenza fra noi e del lungo cammino svolto insieme, di averci donato le tue attenzioni e la dolcezza e delicatezza della tua persona. Resterai con noi sempre. Buon viaggio nella Luce e nell’Amore del Padre. Da tutti noi, i ragazzi, le famiglie, i colleghi e tutta la comunita’ di Casa Santa Chiara.
Marcella
Omelia che ha fatto Claudio alla Messa al funerale di nonna Antonietta l’11 giugno 2020 (Antonietta è morta l’8 giugno) al suo paese Maddaloni (CE)
Bentornata a casa Antonietta.
Il tuo è stato un lungo viaggio da quando tuo marito Carlo è stato trasferito a Bologna. È tu l’hai raggiunto. Oggi abbiamo fatto insieme il viaggio di ritorno a Maddaloni, la tua casa.
Bentornata Antonietta!
Tornare a Maddaloni è sempre stato importante per te, per incontrare le tue sorelle i tuoi nipoti. È sempre stato Il Viaggio. Significava tornare a casa.
Quante volte in questi ultimi anni hai fatto le valigie a un certo punto del pomeriggio quando, forse, i ricordi ti portavano alla tua infanzia, tu prendevi la tua borsa e dicevi a tutti che andavi a Maddaloni dove ti aspettava la tua mamma. Adesso sei tornata, il viaggio è finito. L’ultima parte per la verità è stata faticosa. Questi ultimi mesi li hai dovuti passare da sola, nella malattia, nella sofferenza. Senza qualcuno che ti potesse dare un bacio, una carezza o cantare con te una canzone. Di questo abbiamo sofferto tutti e in particolare tu. Ma non si poteva fare diversamente. Sicuramente le preghiere di quanti ti hanno voluto bene, ti hanno accompagnata, sostenuta, consolata, là dove non riuscivamo ad arrivare ad esserci.
Ma il tuo viaggio non è finito. Finisce a Maddaloni quello in questo mondo ma continua nella casa del Padre. La vera casa verso la quale tutti noi nella fede siamo in cammino.
Le parole che abbiamo ascoltato dalla Scrittura ci aiutano a capire, insieme ad Antonietta, come ci si prepara a questo viaggio. Partiamo dalla prima lettura. È in brano del profeta Isaia, il terzo dei canti del servo che la tradizione cristiana ha interpretato come profezia di Gesù nell’offerta della sua vita nella morte in croce. Oggi abbiamo sentito le parole legate alla sofferenza , alla violenza, al dolore che appunto rimandano alla vicenda di Gesù alla sua passione. Che riguardano in definitiva ogni uomo che condivide il limite e la sofferenza, in fondo la morte.
Così è stato anche per Antonietta.
La malattia che l’ha segnata in questi ultimi anni le ha tolto pian piano la memoria , i ricordi, le autonomie. Certo non le ha tolto la vitalità, il desiderio di affetto, di compagnia e anche di una certa allegria.
Questi ultimi anni sono stati difficili ma pieni di consolazione che le veniva dalle figlie Luisa e Angela e da tutti i nipoti che le hanno voluto bene. Anzi un affetto tenerissimo fino a diventare ‘i tuoi ricordi’ quando tu non ricordavi più.
Con le canzoni e le risate che facevano insieme a lei per cercare di consolarla quando la malattia era troppo impegnativa.
Così in questa sofferenza in questo limite così difficile si è pian piano avvicinata a quanto oggi ci ha detto il Vangelo: ha imparato la sapienza dei piccoli.
Il Vangelo in realtà non dice bene di che cosa si tratta, dice che queste cose non le imparano i sapienti e i dotti. Non si possono studiare, non sono nei libri e nei catechismi. Sono nella piccolezza. Credo proprio che si tratti della sapienza del Vangelo. E di questa sapienza Antonietta è stata un’esperta in tutta la sua vita ma in particolare in questi ultimi anni che sono stati per lei i più difficili.
Chi sono i piccoli? Sono quelli che hanno bisogno di tutto è di tutti. Sono i bambini, o chi è come loro. Chi sa di non bastare a se stesso ma ha bisogno di tutto.
Eccola la sapienza dei piccoli. Quella che la vita di Antonietta ci ha insegnato. Che l’ha avvicinata alla piccolezza di Gesù, che per noi è morto e risorto.