Dio-e-amoreCaro Giovanni, mi spiace che tu non sia d’accordo con la manifestazione delle famiglie. Io ci sono andato e sono contento di averlo fatto con i miei cari.

Caro Alberto, sono del tutto convinto della bontà della tua scelta e penso che ne verrà del bene a te e ai tuoi. Devo però dirti che mi sento abbastanza confermato nei miei pensieri. Dicevo di non aver dubbi su una certa forza ed efficacia politica di quella manifestazione. E sarà merito anche di questo se verrà avanti un progetto culturalmente più corretto ed accettabile. Resto però del pensiero che l’agire del cristiano nella storia non può confondersi con la prassi e i metodi della politica. E se vogliamo custodire il primato della misericordia divina, una misericordia verso tutti, penso che si debba sempre cercare la comunione con tutti, anche e soprattutto con chi è più lontano dal nostro pensiero e dalla nostra concezione della vita. Si è molto tenuto alto il diritto del bambino ad avere un papà e una mamma. Questo diritto viene apertamente violato dalla fragilità del vincolo coniugale e più generalmente affettivo, che porta molti bambini ad una solitudine particolarmente dolorosa perché spesso accompagnata da rapporti non semplici tra i suoi genitori. Ci sono situazioni delicate anche là dove il papà o la mamma hanno ricostruito la loro vita affettiva con un’altra persona. In ogni modo si cerca di custodire al meglio la vita di questi piccoli. Tempo fa un giudice ha affidato un piccolo ad una coppia di persone dello stesso sesso perché non ritenne opportuno “sostituire” i genitori, in realtà inabili entrambi a custodirlo, ma entrambi conosciuti e amati dal bambino. Insomma, per dire che c’è grande varietà di vicende e situazioni. Noi cristiani siamo invitati a partire sempre dalla situazione per chiedere al Vangelo di suggerirci vie buone e di pace. Chiudere a priori una possibilità mi sembra arduo e pericoloso. Se mai bisogna ricordare e rimarcare che nessuno ha il “diritto” di adottare un bambino, e solo un giudice competente può stabilirne l’idoneità e concedere la responsabilità affettiva ed educativa. Non dubito che vorrai capire le mie intenzioni. Con grande amicizia e riconoscenza.  E un caro saluto ai lettori del Carlino.

Giovanni della Dozza.

Domenica 7 Febbraio 2016.