17 Si levò allora il sommo sacerdote con tutti quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducei, pieni di gelosia, 18 e, presi gli apostoli, li gettarono nella prigione pubblica. 19 Ma, durante la notte, un angelo del Signore aprì le porte del carcere, li condusse fuori e disse: 20 «Andate e proclamate al popolo, nel tempio, tutte queste parole di vita». 21 Udito questo, entrarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare. Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio, cioè tutto il senato dei figli d’Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione. 22 Ma gli inservienti, giunti sul posto, non li trovarono nel carcere e tornarono a riferire: 23 «Abbiamo trovato la prigione scrupolosamente sbarrata e le guardie che stavano davanti alle porte, ma, quando abbiamo aperto, non vi abbiamo trovato nessuno». 24 Udite queste parole, il comandante delle guardie del tempio e i capi dei sacerdoti si domandavano perplessi a loro riguardo che cosa fosse successo. 25 In quel momento arrivò un tale a riferire loro: «Ecco, gli uomini che avete messo in carcere si trovano nel tempio a insegnare al popolo». 26 Allora il comandante uscì con gli inservienti e li condusse via, ma senza violenza, per timore di essere lapidati dal popolo.
Liturgie di giovedì 07-05-2020
Omelia dialogata della messa alla Dozza At 5,17-26
Omelia dialogata alla Dozza (file mp3)
Messa trasmessa in diretta sul canale youtube delle Famiglie della Visitazione: https://youtu.be/EDtBkdyosmk
Omelia dialogata a Sammartini (file mp3)
COMMENTO Famiglie della Visitazione:
Il ver. 17 esplicitamente afferma che i Sadducei nutrono gelosia per la predicazione degli apostoli. Pensiamo che la differenza tra i due sia dovuta alla assoluta novità e potenza dell’annuncio evangelico. Potremmo dire che i Sadducei trasmettono delle regole, mentre gli apostoli comunicano una notizia: la “buona notizia (il Vangelo)” della vita nuova che Dio, nella persona di Gesù, vuole regalare a tutta l’umanità. Queste parole nuove, al ver. 20 sono chiamate “parole di vita”. Gli annunziatori di tale parola di vita dovrebbero essere nella prigione, dove sono stati chiusi dai Sadducei, ma durante la notte un angelo del Signore li ha liberati e li ha mandati nel Tempio a proclamare la buona notizia di Gesù. Mentre ci si chiede dove siano finiti i prigionieri, al ver. 25 arriva un tale che dice loro: “Ecco, gli uomini che avete messo in carcere si trovano nel tempio a insegnare al popolo”. Potremmo pensare che la prigione degli apostoli oggi sia la situazione di limitazione di libertà di spostamenti e di relazioni che da due mesi stiamo tutti sperimentando. Il brano di oggi ci aiuta a non perderci d’animo, sapendo che la parola del Signore non può essere fermata e che anche le nostre relazioni possono essere vissute a livelli più profondi come quello della preghiera e della carità fraterna nei suoi molteplici modi di espressione.
Dio vi benedica e voi pregate sempre per noi. Giovanni e Francesco