7 Ma l’angelo mi disse: «Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia che la porta, quella che ha sette teste e dieci corna. 8 La bestia che hai visto era, ma non è più; salirà dall’abisso, ma per andare verso la rovina. E gli abitanti della terra il cui nome non è scritto nel libro della vita fino dalla fondazione del mondo, stupiranno al vedere che la bestia era, e non è più; ma riapparirà. 9 Qui è necessaria una mente saggia. Le sette teste sono i sette monti sui quali è seduta la donna. E i re sono sette: 10 i primi cinque sono caduti; uno è ancora in vita, l’altro non è ancora venuto e, quando sarà venuto, dovrà rimanere per poco. 11 La bestia, che era e non è più, è l’ottavo re e anche uno dei sette, ma va verso la rovina. 12 Le dieci corna che hai visto sono dieci re, i quali non hanno ancora ricevuto un regno, ma riceveranno potere regale per un’ora soltanto, insieme con la bestia.
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Ieri la Parola di Dio si congedava da noi con lo stupore del Veggente Giovanni per la visione di quella donna, “ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù”. Oggi la Parola viene a noi con la domanda dell’angelo: “Perché ti meravigli?” (ver.7). Tutto infatti deve essere accolto come la rivelazione del “mistero della donna e della bestia”. Siamo dunque al cuore del mistero della storia! Perché il Male? E quale sarà l’esito di tutto questo? Siamo qui al quesito fondamentale. Al centro del mistero. Occorre che ridiamo subito una rapida lettura del nostro brano. Vi coglieremo facilmente una nota! La bestia, e la donna che vi è seduta sopra, si manifestano in un’incessante successione di uomini e di imperi tanto negativi quanto fragili, non duraturi. Notiamo per questo alcune espressioni: “la bestia ..era ma non è più; salirà dall’abisso e andrà in rovina …la bestia era e non è più; e riapparirà” (ver.8). Notate che ho “corretto” il nostro testo, perché secondo la versione originale non è detto che la bestia salirà, “ma” per andare in rovina. E che non è più “ma” riapparirà. Non c’è un “ma”, ma un “e”, perché nella nostra storia il mistero del male continua a ripresentarsi e a fare il suo male! Però ormai è vinto! Noi ci troviamo a vivere dunque in questo ripresentarsi della donna prostituta e della bestia, ma trovandoci già nella notizia e nella realtà profonda della sua sconfitta e della sua fine. Siamo già cittadini del regno di Dio!
A questo punto viene detto: “Qui è necessaria una mente saggia” (ver.9), che alla lettera sarebbe: “Qui (è) il pensiero che ha sapienza”. Cioè, mi sembra, qui la mente umana deve essere soccorsa da una “sapienza” che forse, per averla, deve ricevere in dono! Dunque, persiste la presenza di regimi non solo politici, ma anche culturali e spirituali, assolutamente negativi e nefasti. Ma sono anche fragili e destinati a succedersi l’un l’altro rapidamente, e a portare in sé già i segni della loro fine. E qui l’immagine, ai vers.9-10, dei sette monti e dei sette re e della prossima fine del settimo, che “dovrà rimanere per poco”. Ci sarà anche un ottavo re, nel quale la bestia si identificherà, e (non “ma”!) anche questo “va verso la rovina” (ver.11). Infine, al ver.12, le dieci corna sono dieci re che “riceveranno potere regale per un’ora soltanto, insieme con la bestia”. Regimi fragili, dunque, quanto perversi. Il Male è ormai vinto, la Morte è morta, perché l’Agnello è stato immolato. E continua ad esserlo nei suoi discepoli e nei suoi testimoni: i santi e i martiri che abbiamo ricordato qui all’inizio. Essi sono il segno della salvezza del mondo.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Quanto è importante, in un mondo nel quale le strutture di male e morte, pur vinte, ancora esercitano il loro potere, si susseguono, si sovrappongono e si combattono, saper discernere e giudicare, saper riconoscere le sottili seduzioni del male nascoste nelle dinamiche sociali e culturali nelle quali viviamo! Per farlo abbiamo proprio bisogno di un dono di sapienza, di un angelo di Dio che ci apra gli occhi. Il dono che continuamente riceviamo ci permette di non stupirci, di non credere che le cose vadano bene così, che il successo della vita stia nel potere, nella ricchezza e nell’agio. Viste dalla ricchezza e dal privilegio tutti “occidentali” nei quali siamo immersi, queste pagine risultano oscure e incomprensibili. Comprendiamo qualcosa quando ce le facciamo leggere da chi ha versato il sangue.