14 Il secondo «guai» è passato; ed ecco, viene subito il terzo «guai».
15 Il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano:
«Il regno del mondo
appartiene al Signore nostro e al suo Cristo:
egli regnerà nei secoli dei secoli».
16 Allora i ventiquattro anziani, seduti sui loro seggi al cospetto di Dio, si prostrarono faccia a terra e adorarono Dio dicendo:
17 «Noi ti rendiamo grazie,
Signore Dio onnipotente,
che sei e che eri,
18 perché hai preso in mano la tua grande potenza
e hai instaurato il tuo regno.
Le genti fremettero,
ma è giunta la tua ira,
il tempo di giudicare i morti,
di dare la ricompensa
ai tuoi servi, i profeti, e ai santi,
e a quanti temono il tuo nome,
piccoli e grandi,
e di annientare coloro
che distruggono la terra».
19 Allora si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l’arca della sua alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine.
Apocalisse 11,14-19

Se rendiamo alla lettera l’affermazione del ver.15, possiamo cogliere più profondamente l’evento della salvezza. Dice infatti: “Il regno del mondo è diventato del Signore nostro e del suo Cristo”. Come è avvenuto questo? Ascoltiamo al ver.18: “Perché hai preso in mano la tua grande potenza e hai instaurato il tuo regno”. La grande potenza del Signore è la sua potenza di “dare la vita”, radicalmente opposta alla potenza del mondo che è quella di “dare la morte”!
Per questo, “le genti si sono adirate”: tradurre così alla lettera rende meglio la contrapposizione tra l’ira di Dio e l’ira del mondo. Tale ira mondana è quella che trascina Gesù sulla Croce. Ma la Croce è l’evento supremo della potenza divina di dare la vita. E’ la potenza dell’Amore! E questo inaugura finalmente il nuovo tempo del giudizio divino. E’ l’ira di Dio contro il Male e la Morte. L’Amore è la potenza dell’ira divina contro il Male e la Morte che dominano il mondo. E’ giunto il tempo di Dio, “tempo di giudicare i morti”: questo giudizio divino è la risurrezione! Dunque, è giudizio divino contro la morte e per la salvezza dei morti. Se ci può sembrare eccessiva la vertigine di queste affermazioni, dobbiamo pensare che questo è proprio il nostro cammino di conversione: dal dominio della morte alla risurrezione e alla vita nuova!
Tempo della salvezza. Tempo della ricompensa dei servi del Signore, dei profeti, dei santi e di quelli che “temono il suo nome”, e cioè riconoscono in Gesù crocifisso e risorto il Salvatore del mondo. E questo contro tutti “coloro che distruggono la terra” (ver.18), cioè contro tutte le potenze mondane che hanno come loro potere il potere di dare la morte e di distruggere.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Nella bella preghiera degli anziani le prime parole sono dedicate a dire “grazie”: “Noi ti rendiamo grazie, Signore Dio onnipotente…”. Mentre la nostra preghiera è volta piuttosto a chiedere, a raccomandare – ma Dio sa bene ciò di cui abbiamo bisogno -, è bello che invece essa sia di ringraziamento, di glorificazione, davanti a tutta l’opera grande dell’amore di Dio: “Hai instaurato il tuo regno…” E noi, di questo regno, siamo parte viva e ne godiamo i doni, i tesori. – Anche le ultime parole degli anziani mi sembrano importanti: si afferma che Dio annienta “coloro che distruggono la terra”. Egli, infatti, ha a cuore, è orgoglioso (se così si può dire) della sua opera, la terra, il mondo degli uomini, la vita con tutti i suoi miracoli…, mentre noi, da incoscienti, mettiamo tutto a repentaglio e ci comportiamo in modo distruttivo. Come figli ed eredi, siamo coinvolti nella tutela dello straordinario patrimonio, della grande eredità che ci è riservata.