20 Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. 21 Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; 22 quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. 23 In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. 24 Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
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COMMENTO
La descrizione drammatica della storia di Gerusalemme e del suo popolo che oggi il vangelo ci consegna potrebbe portarci all’angoscia e alla disperazione. Però noi riceviamo questa Parola strettamente connessa, visitata e salvata dalla Pasqua del Signore Gesù: è in Lui che possiamo cogliere il significato di questa storia. La Pasqua del Signore ci annunciando il sacrificio d’amore del Figlio di Dio per la salvezza di tutti. Certamente abbiamo bisogno della salvezza! La drammaticità che oggi ci viene annunciata ci porta a convertirci e ad accogliere con tutta la mente e il cuore la morte e la risurrezione di Gesù. La creazione e la storia sono visitate e salvate dalla sua Pasqua. Se dunque dobbiamo cogliere e dire che “la devastazione è vicina” (ver. 20), non possiamo non cogliere con stupore e ammirazione che Egli è il nostro Salvatore. La sua Pasqua è la nostra salvezza. Quello che proviamo come una drammatica rassegnazione è invece il nostro bisogno di salvezza e la nostra accoglienza del sacrificio d’amore del Figlio di Dio.
In questo misterioso disegno di salvezza hanno un posto importante Israele e le Genti (qui citate come “nazioni” e “pagani”).
Così troviamo al ver. 24: “Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti”.
La violenza del mondo è “calpestata” dalla Pasqua di Gesù; ci viene quindi donata una nuova creazione. La vecchia è finalmente terminata e inizia la nuova nella risurrezione del Figlio di Dio. I “tempi dei pagani” sono “compiuti”, per la potenza di Colui che fa nuove tutte le cose.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Francesco e Giovanni