5 Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, io vi dicevo queste cose? 6 E ora voi sapete che cosa lo trattiene perché non si manifesti se non nel suo tempo. 7 Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo colui che finora lo trattiene. 8 Allora l’empio sarà rivelato e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà con lo splendore della sua venuta. 9 La venuta dell’empio avverrà nella potenza di Satana, con ogni specie di miracoli e segni e prodigi menzogneri 10 e con tutte le seduzioni dell’iniquità, a danno di quelli che vanno in rovina perché non accolsero l’amore della verità per essere salvati. 11 Dio perciò manda loro una forza di seduzione, perché essi credano alla menzogna 12 e siano condannati tutti quelli che, invece di credere alla verità, si sono compiaciuti nell’iniquità.

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Le parole che riceviamo sono anche oggi piuttosto complesse, e magari a qualcuno potrebbero sembrare un po’ lontane da quello che è più importante. Ma questo ci fa capire quanto la Parola di Dio sia immensa, infinita in certo senso, e voglia visitare tutta la realtà della creazione e della storia. Il tema poi è di primaria importanza, anche se può darsi che ci metta un certo sgomento l’impressione che si tratta di eventi che ci riguardano e in certo senso ci travolgono, senza che noi possiamo fare qualcosa! Ma non del tutto vero, anche se mi sarà difficile dimostrarlo, per tutti i miei limiti intellettuali e soprattutto spirituali.
Dobbiamo dunque accettare che questa ultima ora della storia nella quale ci troviamo deve essere visitata da un potere demoniaco assoluto, finchè verrà il Signore e lo distruggerà. Ora, dicono i vers.6-7, questo evento negativo è trattenuto, è impedito, da una forza che gli si oppone. Dunque, una forza grande, che però non mi sembra essere la forza buona e grande del Vangelo, ma piuttosto una certa “capacità mondana” di porre ostacolo alle furie del male. Mi sembra che le teorie filosofiche e giuridiche pensino al potere dello stato come necessario per fermare “il mistero dell’iniquità”. Anche se poi dovrà soccombere anche questo impedimento che è terreno e mondano, e non è la potenza buona e assoluta del Signore. Io vedo in questo l’idea che la razionalità umana possa “organizzare” un sistema di difesa nei confronti dell’imperversare incontrollato del male. Questa, secondo me ingenua, fiducia nella ragione è seduttiva anche nei confronti della comunità ecclesiale, che molte volte ha tentato, nei secoli, di adottarla come baluardo. Ma con gravi conseguenze! Penso ad esempio ai “ritardi” circa la differenza tra le razze (!), e quindi alla chiarezza circa il giudizio sulla schiavitù (!). Ma ho in mente certe oscillazioni anche su come giudicare la presenza del popolo ebraico nella storia delle nazioni!
Alla fine il mistero dell’iniquità si affermerà – e l’era cristiana ne ha sempre conosciuto i segni e le minacce!! – perchè solo “il Signore Gesù lo distruggerà” . L’ultima ora della storia sarà dunque questa affermazione del Cristo sulle potenze dei demoni. Fin ad allora tale mistero negativo si affermerà secondo la potenza descritta ai vers.9-10. La responsabilità dei cristiani è quella di custodire “l’amore della verità” che non è un riferimento ingenuo al potere della ragione, ma l’amore pieno e sereno per il Vangelo di Gesù.
Alla fine, per semplificare – sperando di non complicare di più! – vi propongo una individuazione delle Parole che oggi riceviamo in dono, nel tempo breve della Passione di Gesù, come parabola di quello che, secondo il testo di oggi, deve accadere per tutti e per tutto. Tra il Cristo e il potere della morte di cui si colgono molti emissari, ma non un unico soggetto che si possa dire l’unico vero colpevole (da Giuda ai sommi sacerdoti, alla folla..) c’è una “figura intermedia”, ed è Ponzio Pilato, di cui sempre colpisce l’intreccio tra la rappresentanza del supremo potere del mondo e la sua debolezza costituzionale, malgrado le sue pretese (“non sai che io ho il potere…?”). Pilato può forse rappresentare quel potere di razionalità e di forza che trattiene lo scatenarsi del “Leviatano”, cioè del mistero di iniquità. Ma quel potere che Pilato rappresenta è debole davanti all’ora delle tenebre che vuole uccidere il Figlio di Dio. Solo la risurrezione di Cristo sarà la sconfitta del male e della morte. Ecco, mi chiedo se nella Pasqua del Signore non si possa cogliere quello che noi oggi ascoltiamo. E mi chiedo: non siamo forse tutti in qualche modo testimoni, almeno per qualche passaggio della nostra esperienza personale, di questa lotta, di questa vittoria del male, e della potenza della risurrezione? C’è un bel libretto di Zagrebelski, che s’intitola “Il “crucifige” e la democrazia”, che forse può aiutare.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Impressiona vedere che le stesse parole sono usate per dire della venuta di Gesù e, oggi, del mistero dell’iniquità. Si dice però che “viene nella potenza di satana”. Anche Gesù nel Vangelo ci ha messo in guardia dicendo che prima della fine verranno molti “falsi cristi” e “falsi profeti”. Oggi si dice di questa grande contrapposizione tra “l’empio” e il Signore Gesù. E c’è qualcosa e qualcuno che trattiene la manifestazione completa del mistero dell’iniquità. Il Signore Gesù “lo distruggerà con il soffio della sua bocca” (v.8) cioè con la sua Parola, che è Spirito e vita. La sua Parola, che è “verità” (vv. 10. 12) è il dono che il Signore fa ai suoi, per proteggerli e istruirli nell’attesa del Suo ritorno. Invece di questi che si lasciano ingannare viene detto che “non hanno accolto la l’amore della verità, per essere salvi” (v.11). Questo contraddistingue i fedeli: essi AMANO la verità.
Il v.11 ‘Dio perciò manda loro una forza di seduzione, perché essi credano alla menzogna’ mi è sembrato molto forte.
Come si concilia con il Dio che si rivela, che ci viene a cercare..con lo splendore della sua venuta?
Il mistero dell’iniquità è trattenuto?
E chi è questo empio che viene nella potenza di Satana?
L’unica strada forse è per quelli che ‘accolsero l’amore della verità per essere salvati.’. Speriamo allora di essere infilati tra questi..
Personalmente oggi sento molto vicino tutto il ‘giro’ della lectio, come un popolo lento e fiducioso che si muove dentro la Parola..
Poi così pur non capendo niente posso seguire il resto del gruppo..!
Il Signore Gesù opererà “con il soffio della sua bocca” e “lo splendore della sua venuta” (v. 8). Questo operare con lo spirito (pneuma) della sua bocca si può accostare a quanto avvenne al momento della morte, quando Gesù spirò, quando cioè “diede, comunicò il suo spirito”. E, nello stesso tempo, Egli opera “attraverso l’epifania della sua presenza-venuta”: come sarà questo suo splendore? Possiamo pensare forse alla trasfigurazione… – Quanto all'”amore della verità” del v. 10, notiamo che è “per essere salvati”; si tratta quindi della verità del Vangelo, è il Vangelo: non oggetto di conoscenza intellettuale o di assenso razionale, ma Parola accolta con amore personale dal credente.