10 Tu invece mi hai seguito da vicino nell’insegnamento, nella condotta, nei propositi, nella fede, nella magnanimità, nell’amore del prossimo, nella pazienza, 11 nelle persecuzioni, nelle sofferenze, come quelle che incontrai ad Antiochia, a Icònio e a Listri. Tu sai bene quali persecuzioni ho sofferto. Eppure il Signore mi ha liberato da tutte. 12 Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati. 13 Ma i malvagi e gli impostori andranno sempre di male in peggio, ingannatori e ingannati nello stesso tempo. 14 Tu però rimani saldo in quello che hai imparato e di cui sei convinto, sapendo da chi l’hai appreso 15 e che fin dall’infanzia conosci le sacre Scritture: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene per mezzo della fede in Cristo Gesù. 16 Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
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Paolo tesse una grande lode della persona di Timoteo e della sua storia. E in questo modo ci consegna pensieri molto importanti per chiarire il volto profondo della vita cristiana. Quindi, attraverso la vicenda personale di un uomo siamo condotti dentro la ricca tessitura propria dell’esperienza profonda di ogni discepolo del Signore. I vers.10-11 mostranno chiaramente che il discepolato non è un’esperienza solo intellettuale, ma investe tutta l’esistenza. L’uso del verbo “seguire” che il Nuovo Testamento predilige per descrivere l’esperienza del discepolo evita il pericolo di pensare che il discepolo sia solo uno “scolaro”; si tratta invece di una grande esperienza – espressa con il verbo “seguire, andar dietro” – che introduce nel tessuto più concreto della vita. Questo consente infatti a Paolo di trarre dalla vicenda di Timoteo una considerazione di carattere generale di assoluto rilievo:”E (non c’è quel “del resto”) tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati”. E’ l’annuncio forte che il volto profondo dell’esperienza cristiana, in ogni cristiano, è il compiersi, nella persona e nella storia di ciascuno, del mistero della Pasqua del Signore. Come se si trattasse di una vera grande “liturgia” della vita! Questo rende evidente che, nel profondo dell’esistenza è lo Spirito Santo a “scrivere” in ciasuno la storia della salvezza che Gesù ha pienamente attuato e manifestato.
All’opposto, la nostra vita di malvagi e impostori, invece di percorrere l’itinerario pasquale dalla passione e morte alla risurrezione e alla vita, va’ “di male in peggio”(ver.13).
Al ver.14 l’Apostolo immerge il discepolato di Timoteo nella vicenda globale della sua vita. L’essersi fatto discepolo di Paolo ha confermato tutta una storia che ha segnato Timoteo sin dall’infanzia. In questo modo Timoteo può vedere una conferma splendida di tutta la sua vita, e tutto quello che a partire dagli affetti famigliari egli ha appreso si conferma come meritevole di essere custodito.
Infine, ai vers.15-16 Paolo tesse la lode delle Scritture e ne descrive l’assoluto valore e la potenza necessaria e decisiva per ogni persona cristiana. Tutta la vita di Timoteo, sin dal principio è stata illuminata e condotta dalle Scritture. Esse istruiscono. L’esito di tale istruzione è la salvezza. L’orizzonte in cui si pongono e devono essere ricevute è la fede. E centralmente la fede in Cristo Gesù. Ci troviamo qui al cuore dell’esperienza cristiana. Nella sua complessità la Scrittura forma un unico corpo, un’unica realtà, e la realtà unificante di Essa è l’azione dello Spirito Santo:”Tutta la Scrittura è ispirata da Dio”. L’espressione “utile per” deve essere presa in senso assoluto, perchè senza la Parola di Dio niente altro è “utile”. E’ la Parola di Dio che se mai rende utili tanti altri elementi della vita cristiana. “Insegnare,convincere, correggere e formare alla giustizia”: sono le grandi potenzialità della Parola nella vita cristiana. Sono la via maestra per la formazione piena dell’uomo di Dio.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.