9 Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall’eternità, 10 ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’incorruttibilità per mezzo del Vangelo, 11 per il quale io sono stato costituito messaggero, apostolo e maestro.
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Il Signore oggi ci regala una sintesi meravigliosa della storia della salvezza in forma di un inno che raccoglie gli elementi e i passaggi della rivelazione ebraico-cristiana e nello stesso tempo ricorda a ciascuno di noi “la storia della nostra salvezza”!
Dio “ci ha salvati e ci ha chiamati” (ver.9): sono due verbi che esprimono compiutamente l’evento divino. La “salvezza” è l’opera di Dio verso di noi! Questo mi permetto oggi di sottolinearlo con molta determinazione! E’ salvezza! E quindi non può essere che opera sua! Non nostra! La grande tradizione ci ricorda che la nostra stessa accoglienza dell’opera divina della salvezza è grazia! E’ dono! Tutto è grazia: ce ne sia sublime esempio e maestra la fanciulla di Nazaret, così chiamata e interpellata dall’Angelo: “Rallegrati, piena di grazia. Il Signore è con te!”(Luca 1,28).
Questa divina opera di salvezza è diventata per noi “vocazione santa”: così Egli ci ha chiamati! Ci ha coinvolti nell’opera che Egli per noi ha compiuto.
Dunque, tutto questo è avvenuto “non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia”. Chiediamo oggi nella nostra preghiera di avere questo sempre al centro del nostro pensiero e dei nostri sentimenti: Noi siamo dei salvati e dei chiamati alla salvezza! Tutto questo radicalmente precede ogni dato della nostra esistenza.
Tale “inizio” come dono, come grazia di Dio è anche la fonte e il criterio della nostra vita, perché il nostro impegno fondamentale è quello di cogliere e di accogliere il dono e di lasciarlo crescere e fiorire e portare frutto! Tutto è grazia e fedeltà a tale grazia. Il giudizio divino sulla nostra vita non sta tanto nel male che abbiamo fatto, quanto piuttosto nel bene che non abbiamo fatto all’interno e per la potenza del suo dono! Il dono è la nostra responsabilità!
Tutto questo ci è stato dato “in Cristo Gesù fin dall’eternità”: quell’ “in Cristo Gesù” vuol dire che Gesù è la fonte e il fine di questo evento. Dunque, Egli lo è stato “fin dall’eternità”, nel lungo tempo della preparazione e della profezia, “ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del Salvatore nostro Cristo Gesù”. Noi, tutti, tutta l’umanità, tutta la creazione e tutta la storia, siamo nell’ “ora” di Gesù Cristo! Tutto è nuovo perché tutto è stato chiamato ed è chiamato da Lui.
Il ver.10 ci dona la suprema sintesi dell’opera divina della salvezza: Gesù “ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’incorruttibilità per mezzo del Vangelo”! Questa è la meraviglia! Il Vangelo è la vittoria sulla morte e lo splendore incorruttibile della vita nuova in Lui!
Di tutto questo Paolo è stato “costituito messaggero, apostolo e maestro”, dove il “messaggero” indica colui che è stato mandato ad annunciare, l’ “apostolo” è colui che fonda la comunità credente, e il maestro e colui che accompagna la vita dei discepoli nelle vicende della storia di ciascuno e di tutti.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Egli ci ha salvati”: un grande annuncio che dovrebbe renderci e farci sentire felici. Da cosa siamo salvati? Nei versetti odierni è detto chiaramente: la morte è stata distrutta, resa inefficace, poiché siamo stati collocati nella luce splendente della vita in Cristo e nella incorruttibilità: il nostro corpo esaurisce il suo ciclo biologico, ma rimane la vita indistruttibile delle nostre persone. Tutto ciò è l’esito del progetto di Dio, concepito dall’eternità. Quel termine, “progetto”, può sembrare un po’ freddo, qualcosa di razionale, preparato “al tavolino”; in realtà si tratta del proponimento di Dio, del proposito da lui meditato e voluto, che lo ha coinvolto in prima persona.