14 Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia. 15 La magnanimità del Signore nostro consideratela come salvezza: così vi ha scritto anche il nostro carissimo fratello Paolo, secondo la sapienza che gli è stata data, 16 come in tutte le lettere, nelle quali egli parla di queste cose. In esse vi sono alcuni punti difficili da comprendere, che gli ignoranti e gli incerti travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina. 17 Voi dunque, carissimi, siete stati avvertiti: state bene attenti a non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall’errore dei malvagi. 18 Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell’eternità. Amen.
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L’esortazione e l’augurio che riceviamo al ver.14 non mi sembra portare nel testo originale l’affermazione “Dio vi trovi in pace …”, ma semplicemente dice “ … siate trovati in pace, senza colpa …”.
In questo modo Pietro augura che ogni cristiano sia per Dio, ma anche per tutti i suoi fratelli, una presenza di “pace, senza colpa e senza macchia”. Tutti sappiamo bene quanto siano preziose nella comunità cristiana queste presenze!
Il ver.15 ha conquistato oggi tutta la mia piccola e povera preghiera!
E’ mirabile quell’accostamento assoluto tra i due termini “magnanimità” e “salvezza”.
E’ oggi motivo di felicità poter accostare la magnanimità di Dio, che è la misura infinita della sua misericordia con l’evento della nostra salvezza!
Come e perché si compie l’evento della nostra salvezza? Perché è infinita la misericordia del Signore verso di noi!
E come e perché conosciamo la misericordia di Dio? Per l’evento della salvezza che da Lui riceviamo!
E qui bisogna “aggiungere” un termine implicito e assolutamente dovuto: il mio e nostro essere peccatori!
Io, peccatore, ben conosco la misericordia del Signore!
E per questo posso dire di conoscere l’evento della salvezza!
Io non sono qui con voi oggi a pregare insieme a voi, perché ne sono capace o perché me lo merito! Ma solamente perché Dio è misericordioso con me!
Io conosco a sua misericordia!
E la conosco perché sono un peccatore, incessantemente cercato da Lui!
E anche cercato dai miei fratelli che mi vogliono bene non perché lo merito, ma perché sono pieni della misericordia del Signore verso di me!
La mia esperienza della salvezza divina, e penso forse anche la vostra esperienza, è l’infinita misericordia del Signore che incessantemente mi cerca e mi riporta a Lui!
Per questo, posso ritornare al ver.14, il versetto precedente, dove si augura che possiamo essere trovati “in pace, senza colpa e senza macchia”!
Come è possibile questo per me peccatore? Appunto perché la misericordia del Signore è più forte della mia miseria e incessantemente mi porta alla salvezza.
Spero che nessuno di voi ceda alla tentazione di concludere: “Così è comoda!”.
Io direi che è meravigliosa!
Allora, congediamoci dalla Seconda Lettera di Pietro con questa meraviglia.
Da domani la nostra Lectio quotidiana riposa, per lasciare tutto lo spazio alle liturgia natalizie.
Riprenderemo il nostro quotidiano cammino insieme il 2 gennaio.
A ciascuno e a tutti voi, il mio grande ringraziamento per l’aiuto prezioso che ogni giorno siete per me con la vostra presenza e la vostra preghiera.
Dio vi benedica. E voi beneditemi. Vostro. Giovanni.