7 Sono apparsi infatti nel mondo molti seduttori, che non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l’anticristo! 8 Fate attenzione a voi stessi per non rovinare quello che abbiamo costruito e per ricevere una ricompensa piena. 9 Chi va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi invece rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio. 10 Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo, 11 perché chi lo saluta partecipa alle sue opere malvagie.
12 Molte cose avrei da scrivervi, ma non ho voluto farlo con carta e inchiostro; spero tuttavia di venire da voi e di poter parlare a viva voce, perché la nostra gioia sia piena.
13 Ti salutano i figli della tua sorella, l’eletta.
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Purtroppo ognuno di noi, come peccatore, inquina e rattrista la comunione fraterna. E anche questa Chiesa cui Giovanni scrive conosce il dramma del peccato. E l’Apostolo deve intervenire con norme disciplinari.
Qui però mi sembra importante considerare a quale “peccato” Giovanni alluda. Si tratta di coloro “che non riconoscono Gesù venuto nella carne”(ver.7). Al ver.9 egli precisa ulteriormente che si tratta di chi “va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo”. Chi fa questo, “non possiede Dio”. Non riconoscendo il mistero e il dono dell’incarnazione, questi non possono accogliere il mistero e il dono dell’Amore di Dio quale si rivela e si dona in Gesù e nella sua Croce d’amore e di gloria. Il “va oltre” è il peccato di chi riduce la fede a una dottrina e a un codice etico, perdendo la realtà viva e potente del Signore Gesù tra noi è in noi per la nostra salvezza. Ma in tal modo, cade tutto il dono di Dio e cade la nostra fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo che ci è donato perchè Dio abiti nell’intimo dei nostri cuori e cammini con noi nella nostra stessa storia personale e comune che ci conduce alla Casa di Dio. La fede non è riducibile a una dottrina e a dei comandamenti, perché è invece la storia della salvezza di noi, di ciascuno di noi, e di noi tutti insieme.
Quindi per affrontare e sciogliere il dramma del peccato è necessario ed essenziale custodire e incessantemente rinnovare l’annuncio della salvezza e quindi il primato del Vangelo e della memoria pasquale dell’Eucaristia:”Fate questo in memoria di Me”.
Per questo anche noi, come suggerisce il ver.12, speriamo di poterci sempre incontrare e di poter sempre conversare della Parola di Dio, perché la nostra gioia sia piena.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Anche noi forse siamo tra quelli che fanno fatica a “riconoscere Gesù venuto nella carne”, a renderci conto di questa …enormità! Colui che si è chiamato “Io sono”, ridotto al nulla della croce; ridotto a “non sono”, come ha suggerito don Giovanni nell’omelia odierna. – “Chi non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio”, mentre chi vi rimane “possiede il Padre e il Figlio”: mi sembra una grande notizia questo “possedere Dio”: Egli ci si dona totalmente, al punto che siamo noi a possedere Lui, creatore e Signore di tutto.