1 Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; 2 infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. 3 E quando la gente dirà: «C’è pace e sicurezza!», allora d’improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire. 4 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. 5 Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre. 6 Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri. 7 Quelli che dormono, infatti, dormono di notte; e quelli che si ubriacano, di notte si ubriacano. 8 Noi invece, che apparteniamo al giorno, siamo sobri, vestiti con la corazza della fede e della carità, e avendo come elmo la speranza della salvezza. 9 Dio infatti non ci ha destinati alla sua ira, ma ad ottenere la salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. 10 Egli è morto per noi perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. 11 Perciò confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri, come già fate.
Post correlati
1 Commento
Lascia un commento
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Le categorie
- Audio (1.009)
- Audio e Video (623)
- Dalla Chiesa e dal mondo (168)
- Giovanni scrive… (515)
- Giuseppe scrive… (2)
- Incontri e approfondimenti (446)
- La lectio quotidiana (4.668)
- Le nostre notizie (1.008)
- Letture domenicali e festività (842)
- Senza categoria (8)
- Video (149)
Telegram
Archivi
Gli ultimi articoli pubblicati
- Festa dei Ss. Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele – 29 settembre 2023
- Matteo 22,41-46
- Matteo 22,34-40
- Matteo 22,23-33
- Omelia di d. Giuseppe Scimè – XXV Domenica del tempo ordinario (Anno A) – 24 settembre 2023
- Matteo 22,15-22
- Le Letture e i canti di domenica 1 ottobre 2023 – XXVI Domenica del T. O. (Anno A)
- Matteo 22,11-14
- Omelia di d. Francesco Scimè – XXV Domenica del T. O. (Anno A) – 24 settembre 2023
- Omelia di d. Andrea Bergamini – XXV Domenica del tempo ordinario (Anno A) – 24 settembre 2023
La caratteristica più affascinante del testo che oggi riceviamo per la nostra preghiera e per la nostra vita mi sembra sia la contrapposizione tra l’improvviso compiersi dei tempi e il volto profondo della nostra vita nuova nel Signore. Più volte infatti abbiamo ascoltato l’indicazione esigente di reagire ad atteggiamenti mondani di cattiva sicurezza e presunzione con opposti atteggiamenti di vigilanza. Qui invece alla precarietà e all’incertezza del tempo e’ chiamata a contrapporsi la nostra stessa nuova condizione della nostra vita, il volto nuovo della nostra esistenza: “Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, ne’ alle tenebre”(ver.5).
E’ dunque la vita cristiana in se stessa ad essere vigilante. E lo è perché’ “siamo sobri, vestiti con la corazza della fede e della carità, e avendo come elmo la speranza della salvezza”(ver.8). La “salvezza” si presenta dunque come l’esito al quale Dio ci ha destinati più che evento straordinario della nostra vita. Al punto che, “sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui”(ver.10)
Mi piace molto che il nostro impegno fraterno sia quindi quello di confortarci a vicenda e di essere di aiuto gli uni agli altri”, come i tessalonicesi già fanno e come noi ascoltiamo di loro al ver.11.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.