1Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, 2alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: 3grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!
1Corinzi 1,1-3

Entriamo nella grande prima lettera di Paolo ai Corinti, che in questi primi tre versetti vuole ricordare a ciascuno e a tutti la meraviglia della chiamata alla fede di Gesù. E prima di tutto tale chiamata Paolo la ricorda come sostanza della sua persona e della sua storia: “chiamato apostolo”. Non un suo merito ne’ una sua capacità, ma semplicemente la chiamata del Signore. Tale chiamata non deve essere considerata solo nell’avvenimento della sua vita nuova, ma coinvolge tutta la sua persona. Apostolo è il nome che ora lo definisce profondamente.
Ma la Chiesa stessa di Dio (ver. 2) esprime nel suo stesso nome, “ecclesia”, la sua condizione di “chiamata”. E, come dicevamo della concreta vicenda di Paolo, ora lo dobbiamo dire della concreta vicenda della Chiesa di Dio che è a Corinto.
E questo riguarda quindi tutti i figli e le figlie “che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata” (mi sembra più corretta la versione letterale “chiamati santi”). Questi santi, a loro volta, “in ogni luogo invocano (ma questo verbo significa appunto “chiamare”) il nome del Signore nostro Gesù Cristo”. Dunque, nella Persona e nell’opera di Gesù Dio definitivamente ha annullata la distanza drammatica con la creatura amata e ha stabilito una comunione che chiama l’intera umanità alla figliolanza nei confronti di Dio Padre.
Grazia, e cioè pienezza del dono, e pace, sono gli attributi che compiutamente descrivono il dono di comunione che abbiamo ricevuto “da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo” (ver. 3).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni
E’ bello essere chiamati, sentire qualcuno che dice a voce alta il nostro nome! Nei versetti di oggi, Paolo è chiamato apostolo, chiamato per essere inviato, per volontà di Dio. Poi i credenti di Corinto sono chiamati santi: non perché siano perfetti, ma perché viventi di una vita nuova ed eterna, condivisa con Dio e con il Signore Gesù. A loro volta essi chiamano, invocano Gesù Cristo, Signore nostro e loro… Grazia e pace caratterizzano tutti i chiamati: il favore divino abita in loro e non può portare che frutti di pace, di felice compimento e di benessere, personale e comunitario.