La nostra “lectio” si interrompe per il periodo delle feste pasquali e riprenderemo martedì 9 Aprile con la Lectio di 1Pietro.
Però, siccome in questa settimana noi fratelli, sorelle e sposi siamo in ritiro, abbiamo scelto per la nostra preghiera la Lectio continua di Siracide 39-44.
1 Egli ricerca la sapienza di tutti gli antichi
e si dedica allo studio delle profezie.
2Conserva i detti degli uomini famosi
e penetra le sottigliezze delle parabole,
3ricerca il senso recondito dei proverbi
e si occupa degli enigmi delle parabole.
4Svolge il suo compito fra i grandi,
lo si vede tra i capi,
viaggia in terre di popoli stranieri,
sperimentando il bene e il male in mezzo agli uomini.
5Gli sta a cuore alzarsi di buon mattino
per il Signore, che lo ha creato;
davanti all’Altissimo fa la sua supplica,
apre la sua bocca alla preghiera
e implora per i suoi peccati.
6Se il Signore, che è grande, vorrà,
egli sarà ricolmato di spirito d’intelligenza:
come pioggia effonderà le parole della sua sapienza
e nella preghiera renderà lode al Signore.
7Saprà orientare il suo consiglio e la sua scienza
e riflettere sui segreti di Dio.
8Manifesterà la dottrina del suo insegnamento,
si vanterà della legge dell’alleanza del Signore.
9Molti loderanno la sua intelligenza,
egli non sarà mai dimenticato;
non scomparirà il suo ricordo,
il suo nome vivrà di generazione in generazione.
10I popoli parleranno della sua sapienza,
l’assemblea proclamerà la sua lode.
11Se vivrà a lungo, lascerà un nome più famoso di mille altri
e quando morrà, avrà già fatto abbastanza per sé.
Siracide 39, 1-11 1 Egli ricerca la sapienza di tutti gli antichi |
Mi pare che lo straordinario valore di questa Parola stia nel rivolgersi a noi come un interrogativo: In che senso e fino a che punto questa Parola mi riguarda e mi coinvolge? Perché in realtà essa descrive la condizione ideale del nostro rapporto con la Parola di Dio, nella fede e nella preghiera, senza trascurare la dimensione dell’attenzione al significato oggettivo delle parole, e con un coinvolgimento profondo in quello che ascoltiamo, come Parola che il Signore rivolge e dona a ciascuno di noi e a tutti noi oggi.
E mi sembra di grande importanza che siano presenti “azioni forti” compiute dalla persona, come “ricerca…si dedica.. conserva…. penetra… svolge il suo compito…” (vers.1-5), e nello stesso tempo si sottolinei che tutto questo è grazia, è dono di Dio, non è conquista e merito, ma se mai accoglienza del dono del Signore. Così, il ver.6: “Se il Signore, che è grande, vorrà, egli sarà ricolmato di spirito di intelligenza”!
Il nostro testo descrive un’opera e un impegno strettamente personali, e nello stesso tempo ne coglie la fecondità e l’importanza per molti altri, e il bene che questo credente-orante sarà e farà per molti. E questo fino ad un’estensione nello spazio e nel tempo tendente all’universale, soprattutto ai vers.10-11. Dunque, parole meravigliose che ci rallegrano come si rallegra chi trova un tesoro in un campo o una perla che da tempo sta cercando. Anche se ci sentiamo lontani da questi livelli di intensità e di profondità, avvertiamo che da questo dono non siamo estranei. E questo incoraggia la nostra preghiera. Da ultimo: mi sembra che ognuno di noi possa sentire vera questa Parola, qualunque sia il volto della nostra vita. Non una Parola “riservata” a condizioni particolari, ma proposta e rivolta ad ogni persona. In un orizzonte di “laicità”, dunque, che enfatizza la condizione del semplice cristiano. E forse anche quella di chi fa riferimento ad altre fonti di sapienza.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.