Papa-Francesco_NapolitanoQuando ho visto e sentito le prime cose del nuovo Papa mi sono detta, pensando a lei e alla sua rubrica sul Carlino: altro che “cose di questo mondo”, ma come si diceva ai miei tempi, “cose dell’altro mondo”. Chi mai se l’aspettava una novità così bella e così nuova, come quella del nuovo Papa? Quello che non è nuovo mi sembra invece quello che succede poco lontano dal Vaticano, nel nostro stato e nel nostro governo che non c’è. Ho simpatia invece per Napolitano che non sarà un cristiano ma si comporta da cristiano. Questo mondo è proprio un mondo strano. Buona Pasqua, caro don Giovanni, e grazie per quello che scrive…..

Per quanto vanitoso io sia, non me la son sentita di pubblicare le altre parole che mi scrive, parole esagerate di cui la ringrazio. Quando molti anni fa è incominciata questa rubrica domenicale, non sono stato io a proporre il suo titolo, ma il mio carissimo amico Massimo Gagliardi, guida saggia di questo giornale. Il titolo è diventato una specie di piccola “sfida” che amerebbe verificare, solo attraverso le vicende anche piccole che i lettori segnalano, come quello che è per la fede “l’altro mondo”, cioè l’orizzonte di Dio, sia diventato “cose di questo mondo”, da quando lo stesso Dio si è chinato fino a noi, ed è diventato uno di noi nella persona e nel mistero di Gesù, un uomo nato duemila anni fa in un’oscura provincia dell’impero romano, figlio di una fede religiosa antica e presente nei suoi adepti in tutto il mondo. Questo Gesù, diventato un giovanissimo maestro del suo popolo, avendo la mania di dire sempre quello che pensava e di agire di conseguenza, si è tirato addosso in pochi anni l’ostilità del mondo religioso e di quello politico, che pur ostili tra loro si sono fatti alleati per toglierlo di mezzo. Ieri notte abbiamo ricordato come la sua vita, la sua morte e la sua risurrezione lo donino all’intera umanità con tutta la potenza della sua Parola e con quel suo Spirito che lo rende presente a ciascuno e a tutti, qualunque sia la condizione, la religione, la cultura e la vita morale di ciascuno. Molte volte la sua è una presenza sommessa e quasi invisibile, altre volte si fa impetuosa e impressionante. In una persona anziana e saggia come il nostro laico presidente della repubblica si manifesta laicalmente nella sua dirittura morale e nella sua coerenza politica. Nella persona e nella vicenda del nuovo Vescovo di Roma sembra rendersi del tutto presente anche nei piccoli segni e nelle poche e semplici parole di un uomo finora a molti sconosciuto e improvvisamente apparso come dolce e potente presenza evangelica. Le vie di Dio non sono le nostre vie. Talvolta anche chi proprio le vie non le trova, come il nostro mondo politico cui lei accenna, proprio nella sua fragilità sembra gridare come tutti e tutto abbiamo bisogno di essere salvati e illuminati. È meglio non aspettare “l’uomo della Provvidenza”, che molte volte si è mostrato essere inganno e prevaricazione. Meglio sperare e operare come l’Uomo di Nazaret continua ad indicare a tutte le generazioni della storia e a tutta l’umanità.
Buona Domenica di una Santa Pasqua di Gesù.

Don Giovanni.

Domenica 31 Marzo 2013