La nostra “lectio” si interrompe per il periodo delle feste pasquali e riprenderemo martedì 9 Aprile con la Lectio di 1Pietro.
Però, siccome in questa settimana noi fratelli, sorelle e sposi siamo in ritiro, abbiamo scelto per la nostra preghiera la Lectio continua di Siracide 39-44.
12 Dopo aver riflettuto, parlerò ancora,
sono pieno come la luna nel plenilunio.
13 Ascoltatemi, figli santi, e crescete
come una rosa che germoglia presso un torrente.
14 Come incenso spargete buon profumo,
fate sbocciare fiori come il giglio,
alzate la voce e cantate insieme,
benedite il Signore per tutte le sue opere.
15 Magnificate il suo nome
e proclamate la sua lode,
con i canti delle labbra e con le cetre,
e nella vostra acclamazione dite così:
16 Quanto sono belle tutte le opere del Signore!
Ogni suo ordine si compirà a suo tempo!
17 Non bisogna dire: «Che cos’è questo? Perché quello?».
Tutto infatti sarà esaminato a suo tempo.
Alla sua parola l’acqua si arresta come una massa,
a un detto della sua bocca si aprono i serbatoi delle acque.
18 A un suo comando si realizza quanto egli vuole,
e nessuno potrà sminuire la sua opera di salvezza.
19 Le opere di ogni uomo sono davanti a lui,
non è possibile nascondersi ai suoi occhi;
20 egli guarda da un’eternità all’altra,
nulla è straordinario davanti a lui.
21 Non bisogna dire: «Che cos’è questo? Perché quello?».
Tutto infatti è stato creato con uno scopo preciso.
22 La sua benedizione si diffonde come un fiume
e come un diluvio inebria la terra.
23 Così i popoli erediteranno la sua ira,
come trasformò le acque in deserto salato.
24 Le sue vie sono diritte per i santi,
ma per gli empi sono piene d’inciampi.
25 Per i buoni i beni furono creati sin da principio,
allo stesso modo i mali per i peccatori.
26 Le cose di prima necessità per la vita dell’uomo sono:
acqua, fuoco, ferro, sale,
farina di frumento, latte, miele,
succo di uva, olio e vestito.
27 Tutte queste cose sono un bene per i buoni,
allo stesso modo si volgono in male per i peccatori.
28 Ci sono venti creati per castigare
e nella loro furia rafforzano i loro flagelli;
quando verrà la fine, scateneranno violenza
e placheranno lo sdegno del loro creatore.
29 Fuoco, grandine, fame e morte
sono tutte cose create per il castigo.
30 Denti delle fiere, scorpioni, vipere
e spade vendicatrici sono per la rovina degli empi.
31 Si rallegrano quando lui li comanda,
stanno pronti sulla terra secondo il bisogno
e al momento opportuno non trasgrediscono la sua parola.
32 Di questo ero convinto fin dal principio,
vi ho riflettuto e l’ho messo per iscritto:
33 «Le opere del Signore sono tutte buone;
egli provvederà a ogni necessità a suo tempo».
34 Non bisogna dire: «Questo è peggiore di quello».
Tutto infatti al tempo giusto sarà riconosciuto buono.
35 E ora cantate inni con tutto il cuore e con la bocca,
e benedite il nome del Signore.
Quello che nel testo precedente sembrava caratterizzare un compito e un impegno particolare, oggi decisamente si dilata e si rivolge a tutti noi, perché tutti abbiamo la possibilità – e il dovere! – di ammirare l’opera divina e di entrare nel suo segreto. I vers.12-16 sono appunto il grande invito ad unirci tutti nella stessa lode e nella stessa ammirazione per le opere di Dio: “Quanto sono belle tutte le opere del Signore!”(ver.16).
Subito viene affrontato un tema di assoluto rilievo: qual’è la conoscenza che noi abbiamo della realtà di tutto? E dunque che cosa significa quel “non bisogna dire” affermato tre volte nel nostro testo, ai vers.17.21.34? Sembra voglia dirci che una spiegazione puramente razionale e scientifica della realtà non è sufficiente nè opportuna. E questo per due motivi. Il primo è che l’ultima esplicitazione del senso della realtà di tutto è nascosto all’uomo ed è solo di Dio: “Ogni suo ordine si compirà a suo tempo (ver.16)… Tutto infatti è stato creato con uno scopo preciso (ver.21)… Tutto infatti al tempo giusto sarà riconosciuto come buono (ver.34)”. Solo Lui e solo alla fine espliciterà il senso, e quindi anche la bontà (!!), di ogni cosa creata. Il secondo motivo è che tutto il creato è legato alla nostra responsabilità e quindi ha un suo volto positivo per il comportamento corretto, e opposto quando si prevarica: “Le sue vie sono diritte per i santi, ma per gli empi sono piene d’inciampi (ver.24)”. Così, “Le cose di prima necessità per la vita dell’uomo.. acqua, ferro, fuoco, sale.. Tutte queste cose sono un bene per i buoni, allo stesso modo si volgono in male per i peccatori”(vers.26-27). Pensiamo a tutto l’attuale grande problema dell’energia, e ai limiti del petrolio, e altro…
Dunque, la creazione, e tutto quello che Dio può operare in essa e attraverso di essa, tutto è governato da Dio, con il grande obiettivo del bene per tutta l’umanità. E qui possiamo citare le due grandi responsabilità dell’uomo. Da una parte egli può e deve conoscere sempre meglio la verità “scientifica” di tutto; e dall’altra può e deve, per grazia di Dio, cogliere, accogliere e compiere lo scopo, il fine buono, di tutto il creato. Il primo compito è quello della scienza. L’altro è quello della fede. La scienza spiega la struttura della realtà nel suo essere e nel suo svolgersi. La fede ne rivela il significato e il fine per il bene dell’umanità, per la comunione tra l’umanità e Dio e per la comunione fraterna tra ogni uomo e donna della terra.
Consideriamo con ammirato stupore l’affermazione meravigliosa dei vers.33-34, che anch’io voglio qui trascrivere come anche l’antico scriba ha voluto fare:
“Le opere del Signore sono tutte buone; Egli provvederà a ogni necessità a suo tempo. Non bisogna dire . Tutto infatti al tempo giusto sarà riconosciuto (ma forse è più corretto rendere con “sarà stimato”) buono”. E come tale sarà lodato e onorato. Pensate: Tutto!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.