Giovanni-Paolo-II_perdono_4Lei mi assolverebbe? Il mio parroco, al quale tra l’altro sono molto affezionato, quando gli ho raccontato il fatto, e cioè che non riesco a perdonare mio padre che me lo chiede, e che ha abbandonato mia madre che è morta un mese fa. Bonariamente mi ha detto che ho fatto male a dirglielo! Ma io l’ho confessato perché capisco che dovrei avere misericordia, io che chiedo la misericordia di Dio.

Penso che io le darei l’assoluzione. Perché penso che non ci sia niente di più potente della misericordia e del perdono. Mi ha confermato in questo il testo meraviglioso che il Papa ha scritto per indire l’Anno Santo della Misericordia. Sono convinto che il perdono è il giudizio divino più severo che il Signore può dare alla nostra vita di peccatori. Se me la facesse pagare, se ponesse delle condizioni …. Ma se sempre mi perdona, se al mio peccato Lui risponde con il suo perdono, io non posso più stare tranquillo! Sono in qualche modo “perseguitato” dalla sua misericordia. Come posso non perdonare il mio padre terreno, se il Padre che è nei cieli sempre mi perdona? La misericordia divina non è potente solo perché sempre perdona, ma anche perché perdonando sempre pone nei nostri cuori e nella nostra coscienza un interrogativo che ci perseguita! E quindi è potente la misericordia divina perché mi induce al pentimento e alla riparazione dei nostri errori. Sbaglio a non perdonare mio padre, e non sarò in pace finchè non l’avrò fatto. E detto tra noi, che cosa c’è di più liberante che liberarsi da pensieri di rivendicazione o addirittura di vendetta che non ci lasciano in pace? Io non sono una persona virtuosa, e il consiglio che le do è un consiglio da “astuto”: a perdonare, si sta poi molto meglio! Certe volte è come buttarsi da un trampolino troppo alto. Coraggio, si tuffi. Credo cha anche il suo Parroco ne sarà molto contento.
Buona Domenica a lei e a tutti i miei cari lettori del Carlino.

Giovanni della Dozza.

Domenica 18 ottobre 2015.