4 Gesù rispose loro: «Badate che nessuno vi inganni! 5 Molti infatti verranno nel mio nome, dicendo: “Io sono il Cristo”, e trarranno molti in inganno. 6 E sentirete di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi, perché deve avvenire, ma non è ancora la fine. 7 Si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi: 8 ma tutto questo è solo l’inizio dei dolori.
Matteo 24,4-8

Questo “rispose”, che incontriamo al v. 4 del nostro brano, ci riporta all’importante v. 3 del brano precedente, dove i discepoli chiedevano al Signore circa il “quando” e “con quale segno” si sarebbe compiuta la fine.
Il Signore risponde loro attraverso l’importanza di due verbi, che incontriamo ai versetti 4, 5 e 6. Ai vv. 4-5 Gesù ci dice del pericolo dell’inganno, un verbo che ha anche il significato di deviare, traviare e sedurre. E’ impedimento decisivo al cammino per la via maestra della salvezza e della pace universale.
L’altro verbo dice il turbamento, che pure potrebbe provocare l’interruzione di questo cammino universale di ritorno al Padre, davanti ad avvenimenti e a fenomeni che, pur gravissimi, non dicono la fine catastrofica di tutto e di tutti. A tale proposito, vengono citati le guerre, le carestie e i terremoti.
Si potrebbe forse fare un’ultima osservazione sull’espressione del v.8: “il principio dei dolori”. Il significato prevalente e privilegiato del termine “dolori” è quello dei dolori del parto. Possiamo forse custodire questa osservazione, che ci avverte come i tempi che noi viviamo sono certamente accompagnati da sofferenze e dolori, ma sono aperti e affacciati verso la generazione della vita. Proprio come la croce di Gesù è grembo della vita nuova.
Dio ti benedica e tu benedicimi. Tuo Giovanni