1 Con l’animo affranto dal dolore, sospirai e piansi. Poi iniziai questa preghiera di lamento: 2 «Tu sei giusto, Signore, e giuste sono tutte le tue opere. Ogni tua via è misericordia e verità. Tu sei il giudice del mondo. 3 Ora, Signore, ricòrdati di me e guardami. Non punirmi per i miei peccati e per gli errori miei e dei miei padri. 4 Violando i tuoi comandamenti, abbiamo peccato davanti a te. Ci hai consegnato al saccheggio; ci hai abbandonato alla prigionia, alla morte e ad essere la favola, lo scherno, il disprezzo di tutte le genti, tra le quali ci hai dispersi. 5 Ora, quando mi tratti secondo le colpe mie e dei miei padri, veri sono tutti i tuoi giudizi, perché non abbiamo osservato i tuoi comandamenti, camminando davanti a te nella verità. 6 Agisci pure ora come meglio ti piace; da’ ordine che venga presa la mia vita, in modo che io sia tolto dalla terra e divenga terra, poiché per me è preferibile la morte alla vita. Gli insulti bugiardi che mi tocca sentire destano in me grande dolore. Signore, comanda che sia liberato da questa prova; fa’ che io parta verso la dimora eterna. Signore, non distogliere da me il tuo volto. Per me infatti è meglio morire che vedermi davanti questa grande angoscia, e così non sentirmi più insultare!».
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Devo fare una premessa a quello che cercherò di scrivere qui sotto. Mi è chiaro che tale premessa dovrei riaffermarla ogni volta che penso di poter “commentare” la Parola del Signore. Ma oggi avverto che questo è particolarmente necessario per il misterioso splendore di questa preghiera di Tobi. La premessa è dunque il mio bisogno di ribadire il mio essere del tutto inadeguato e incapace! Dovrei semplicemente fare silenzio, che è l’unica lode degna e vera. Quindi, prima di tutto chiedo il vostro perdono.
Il cuore della fede ebraica e cristiana è la comunione d’amore che misteriosamente Dio ha voluto stabilire con noi. Con noi tutti e con ciascuno di noi! In questo “noi” c’è l’intera umanità, che noi sentiamo e sappiamo chiamata a tale suprema condizione. Ed è questo che ci può aiutare a cogliere qualche scintilla della meravigliosa pr4eghiera che oggi ci viene donata.
La preghiera di Tobi nasce dal dolore, dal lamento e dal pianto (ver.1). Dio è giusto e tutte le sue opere sono giuste (ver.2), ma tale giustizia è radicalmente diversa dalle “giustizie” umane, fossero anche di suprema razionalità, perché ogni via di Dio è “misericordia e verità”! Infatti, e questo è il cuore di tutto, la verità di Dio è la sua misericordia!! Se tu infatti vuoi dire “chi è Dio”, devi dire che Dio è Amore! Ed è questo che porta Tobi a dire che in questa senso si dice a Dio: “Tu sei il giudice del mondo”. Un giudice assolutamente “diverso” e lontano dai nostri giusti giudizi umani. La giustizia di Dio “è” la sua stessa misericordia, perché Egli è giusto in quanto ci strappa dalle nostre ingiustizie per “farci giusti”. Ma il nostro “essere fatti giusti” non è una situazione, ma un’incessante evento!
Quindi, come Tobi, tutti noi siamo peccatori! In questo, noi siamo tutti degli “sconfitti”! Noi infatti “non siamo” quelli che dovremmo essere! Detto volgarmente, noi “non funzioniamo”! Noi funzioniamo solo come peccatori perdonati dalla misericordia di Dio! Questo, però, ci espone inevitabilmente al “giudizio del mondo”: “ci hai abbandonato alla prigionia, alla morte” (ver.4), ma soprattutto “a essere la favola, lo scherno, il disprezzo di tutte le genti, tra le quali ci hai dispersi”. E tutto questo è giusto: “Veri sono tutti i tuoi giudizi”. Il punto delicato è ora quello di valutare lo spessore e il peso degli “insulti bugiardi” del ver.6. Se tali insulti del mondo affermano la sconfitta nostra, e in certo senso anche di Dio, perché negano la comunione nostra con Dio e di Dio con noi, allora, dice Tobi, “per me è preferibile la morte alla vita”! Per questo, Tobi chiede di poter morire, perché morire, egli dice, è partire “verso la dimora eterna”! Questo però vuole dire che la comunione con Dio è ben più forte della morte stessa!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.