13 Quand’ero ancora giovane, prima di andare errando, ricercai assiduamente la sapienza nella mia preghiera. 14 Davanti al tempio ho pregato per essa, e sino alla fine la ricercherò. 15 Del suo fiorire, come uva vicina a maturare, il mio cuore si rallegrò. Il mio piede s’incamminò per la via retta, fin da giovane ho seguìto la sua traccia. 16 Chinai un poco l’orecchio, l’accolsi e vi trovai per me un insegnamento abbondante. 17 Con essa feci progresso; onorerò chi mi ha concesso la sapienza. 18 Ho deciso infatti di metterla in pratica, sono stato zelante nel bene e non me ne vergogno. 19 La mia anima si è allenata in essa, sono stato diligente nel praticare la legge. Ho steso le mie mani verso l’alto e ho deplorato che venga ignorata. 20 A essa ho rivolto la mia anima e l’ho trovata nella purezza. In essa ho acquistato senno fin da principio, per questo non l’abbandonerò. 21 Le mie viscere si sono commosse nel ricercarla, per questo ho fatto un acquisto prezioso. 22 Il Signore mi ha dato come mia ricompensa una lingua e con essa non cesserò di lodarlo. 23 Avvicinatevi a me, voi che siete senza istruzione, prendete dimora nella mia scuola. 24 Perché volete privarvi di queste cose, mentre le vostre anime sono tanto assetate? 25 Ho aperto la mia bocca e ho parlato: «Acquistatela per voi senza denaro. 26 Sottoponete il collo al suo giogo e la vostra anima accolga l’istruzione: essa è vicina a chi la cerca. 27 Con i vostri occhi vedete che ho faticato poco e ho trovato per me un grande tesoro. 28 Acquistate l’istruzione con grande quantità d’argento e con essa otterrete molto oro. 29 L’anima vostra si diletti della misericordia di lui, non vergognatevi di lodarlo. 30 Compite la vostra opera per tempo ed egli a suo tempo vi ricompenserà».
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Mi piace e mi pare di cogliere in questa Parola che conclude il grande cammino del Siracide il dato emergente di un grande innamoramento!
Dico questo, perché l’innamoramento è la situazione nella quale si intrecciano strettamente il grande impegno e la grande fatica di una incessante ricerca con la meraviglia di un dono straordinario e sempre nuovo.
Qui si fondono due elementi che di solito troviamo contrapposti: la conquista e il dono! La conquista è ricerca, forza di volontà, passione, fatica, merito …. Il dono è gratuità, sorpresa, commozione … tale è la vicenda dell’incontro con la Sapienza!
I vers.13-14 parlano di una ricerca fin dalla giovinezza e di una ricerca senza fine.
I vers.15-16 dicono l’allegrezza per il suo fiorire e per un cammino dove si è condotti e guidati da una traccia sicura.
Per un modesto chinare l’orecchio, ecco l’abbondanza di un insegnamento prezioso!
Se i vers.17-19 ricordano lo zelo e la diligenza di una ricerca incessante, i vers.20-22 ci ricordano come questa ricerca della sapienza sia stata appassionata e commossa!
Da qui il desiderio e l’impegno di trasmettere il dono ricevuto!
Ed è con questa esortazione a percorrere la stessa via, che il Siracide si conclude esortandoci allo stesso impegno.
La sapienza si acquista senza denaro (ver.25) ed è vicina a chi la cerca (ver.26).
Per questo egli testimonia di se stesso: “Ho faticato poco e ho trovato per me un grande tesoro”(ver.27).
La si acquista con l’argento e da essa si ottiene molto oro! (ver.28).
Il sigillo finale è la rinnovata citazione della misericordia del Signore, per la quale vogliamo anche noi oggi lodarlo.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
E da qui, il nostro ingresso nelle grandi celebrazioni della Pasqua del Signore Gesù. Buona Pasqua a ciascuno di voi e a tutti! Grazie per il vostro quotidiano prezioso aiuto!
E arrivederci, se Dio vorrà, alla Lettera ai Colossesi, il lunedì 24 aprile.
In queste ultime parole autobiografiche che Ben Sirac ci ha regalato, alcuni verbi indicano il suo itinerario, che viene proposto – io credo – anche a noi. In primo luogo cercare: “Ricercai assiduamente la sapienza… e sino alla fine la ricercherò”. Non soddisfatti di quello che abbiamo raggiunto, né stanchi per le difficoltà della ricerca, sicuri che – come ci ha detto Gesù – sicuramente troveremo. – Poi il camminare: “Il mio piede s’incamminò per la via retta, fin da giovane ho seguìto la sua traccia”. Non statici, fermi, ma in cammino, a seguire il nostro Maestro. – Poi ancora: “Chinai un poco l’orecchio, l’accolsi…”. Con la bella immagine dell’inclinare l’orecchio, ci viene indicato l’ascolto attento, così importante per noi che tentiamo di ricevere ogni giorno la Parola di Dio. Quindi l’accogliere: difatti, non siamo noi a conquistare, a raggiungere, poiché dobbiamo solo accogliere il dono che ci viene fatto. – Infine il praticare: “Ho deciso infatti di metterla in pratica, sono stato zelante nel bene…” Con tutti i nostri limiti, possiamo provare anche noi a essere “zelanti nel bene”. – Tra gli altri verbi del brano, ci sono anche quelli della sensibilità e dell’emotività: “Il mio cuore si rallegrò… Le mie viscere si sono commosse” nella ricerca della Sapienza, dice Ben Sirac. E’ tutto l’essere che partecipa alla grande avventura della scoperta dell’amore di Dio.