14 Chi teme il Signore ne accetta l’istruzione, chi lo ricerca di buon mattino trova il suo favore. 15 Chi scruta la legge viene appagato, ma l’ipocrita vi trova motivo di scandalo. 16 Quelli che temono il Signore sanno giudicare, i loro giudizi brillano come luce. 17 Il peccatore non accetta critiche e trova scuse a suo piacere. 18 Chi è saggio non trascura la riflessione, l’empio e il superbo non provano alcun timore. 19 Non fare nulla senza consiglio, non ti pentirai di averlo fatto. 20 Non camminare in una via piena di ostacoli e non inciamperai in luoghi pietrosi. 21 Non fidarti di una via senza inciampi, 22 guàrdati anche dai tuoi figli. 23 In tutto ciò che fai abbi fiducia in te stesso, perché anche questo è osservare i comandamenti. 24 Chi crede alla legge è attento ai comandamenti, chi confida nel Signore non subirà alcun danno.
1 Chi teme il Signore non incorre in alcun male, ma nella prova sarà ancora liberato. 2 Un uomo saggio non detesta la legge, ma chi finge con essa è come nave in tempesta. 3 L’uomo assennato ha fiducia nella legge, per lui è degna di fede come un oracolo. 4 Prepara il tuo discorso e così sarai ascoltato, raccogli il tuo insegnamento e poi rispondi. 5 Ruota di carro è il sentimento dello stolto, il suo ragionamento è come l’asse che gira. 6 Un amico beffardo è come uno stallone, nitrisce sotto chiunque lo cavalca.
Siracide 32,14-33,6

La Parola che oggi il Signore ci regala mi porta a pensare che il mio rapporto con la realtà, dal più delicato problema alla più piccola delle creature, dalla complessità di ogni persona alla povera fragilità della mia stessa persona, tutto insomma, devo farmelo dire dal Signore!
Ogni versetto del nostro brano mi porta a questo pensiero!
Al contrario, tutto quello che è giudicato sbagliato, inutile e pericoloso – “.. l’ipocrita vi trova motivo di scandalo (ver.15) ..il peccatore non accetta critiche (ver.17) ..l’empio e il superbo non provano alcun timore (ver.18) “ – è quello che trovo un me, nel mio essere orgoglioso e stolto, nel mio pretendere di capire da solo.
Così, le esortazioni in negativo – “non fare nulla senza consiglio (ver.19) ..non fidarti di una via senza inciampi (ver.21) – mi avvertono del pericolo di pensarmi capace di capire da solo!
Dunque, “chi teme il Signore ne accetta l’istruzione, chi lo cerca di buon mattino (come per grazia di Dio mi accade in questo momento!) trova il suo favore.
Dunque l’esortazione a non fare nulla senza il consiglio di Dio è la via maestra della salvezza e della pace!
Allo stesso modo, proprio per questo timore del Signore che ci invita a cercare incessantemente il dono della sua Parola, posso, e forse persino devo accogliere la Parola che al ver.23 afferma: “In tutto ciò che fai abbi fiducia in te stesso, perché anche questo è osservare i comandamenti”.
E’ umiltà anche fidarsi e affidarsi al Signore e quindi avere pace in Lui e da Lui!
E’ splendida l’affermazione del ver.24: “Chi crede alla legge è attento ai comandamenti”, perché se ci consegniamo e ci abbandoniamo fiduciosi alla Parola del Signore, in ogni sua Parola troviamo la sua luce buona che ci conduce.
Il rapporto continuo, umile e profondo con la Parola di Dio diventa per noi pace e anche fiducia, perché la Parola di Dio “è degna di fede come un oracolo”.
Le figura della ruota che gira su se stessa, e dello stallone che nitrisce sotto chiunque lo cavalca (vers.5-6) sono per dire che da soli non sapremmo nulla distinguere e nulla capire.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Leggendo queste parole del Siracide, ho avuto lo stesso pensiero che Giovanni ha espresso così: “L’esortazione a non fare nulla senza il consiglio di Dio è la via maestra della salvezza e della pace”! Siamo invitati a una familiarità con il Signore, che ci consente di fare tutto con Lui. Certo, nel “timore di Dio”, che qui viene ripetutamente ricordato: cioè nella consapevolezza di chi sia questo nostro familiare e ospite: Dio stesso. Non siamo mai in stato di solitudine, poiché tutto possiamo condividere con Lui. – E’ bello anche quell’invito: “Abbi fiducia in te stesso”. “Sii fedele con te stesso”, traduce la TOB, mentre il testo ebraico afferma: “Custodisci te stesso”! Anche così seguiamo il comandamento, la Parola del Signore.