1 Chi teme il Signore farà tutto questo, chi è saldo nella legge otterrà la sapienza. 2 Ella gli andrà incontro come una madre, lo accoglierà come una vergine sposa; 3 lo nutrirà con il pane dell’intelligenza e lo disseterà con l’acqua della sapienza. 4 Egli si appoggerà a lei e non vacillerà, a lei si affiderà e non resterà confuso. 5 Ella lo innalzerà sopra i suoi compagni e gli farà aprire bocca in mezzo all’assemblea. 6 Troverà gioia e una corona di esultanza e un nome eterno egli erediterà. 7 Gli stolti non raggiungeranno mai la sapienza e i peccatori non la contempleranno mai. 8 Ella sta lontana dagli arroganti, e i bugiardi non si ricorderanno di lei. 9 La lode non si addice in bocca al peccatore, perché non gli è stata concessa dal Signore. 10 La lode infatti va celebrata con sapienza ed è il Signore che la dirige. 11 Non dire: «A causa del Signore sono venuto meno», perché egli non fa quello che detesta. 12 Non dire: «Egli mi ha tratto in errore», perché non ha bisogno di un peccatore. 13 Il Signore odia ogni abominio: esso non è amato da quelli che lo temono. 14 Da principio Dio creò l’uomo e lo lasciò in balìa del suo proprio volere. 15 Se tu vuoi, puoi osservare i comandamenti; l’essere fedele dipende dalla tua buona volontà. 16 Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua: là dove vuoi tendi la tua mano. 17 Davanti agli uomini stanno la vita e la morte: a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà. 18 Grande infatti è la sapienza del Signore; forte e potente, egli vede ogni cosa. 19 I suoi occhi sono su coloro che lo temono, egli conosce ogni opera degli uomini. 20 A nessuno ha comandato di essere empio e a nessuno ha dato il permesso di peccare.
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Fortemente collegato ai versetti precedenti di Sir.14,20-27, il nostro brano ci offre un linguaggio e contenuti in grande riferimento a Genesi 2 e al racconto della creazione della donna.
Soprattutto sembra illuminare profondamente quello che Genesi afferma dicendo che in tutta la creazione non si trova un “aiuto”, e un aiuto adeguato, che possa stare di fronte all’uomo, finchè Dio non crea la donna!
Qui dunque la “sapienza”, grande ricerca dell’uomo per trovare la sua piena signoria e la sua piena comunione con Dio, ci viene donata con questa “figura” ricca di immagini nuziali!
E una nuzialità che non descrive la sposa in termini di inferiorità, ma se mai al contrario!
Ho trovato utile per questo riprendere il testo di Proverbi 31,10-31, che vi consiglio di osservare un momento, sempre se avete tempo!
Nel nostro brano è mirabile l’intreccio tra la dolce e potente “affettuosità” di questo incontro con la sapienza che dell’uomo è madre e sposa (ver.2), e che lo nutre con il suo pane e lo disseta con la sua acqua (ver.3)!
Ma anche crea per lui una storia nuova e ricca come ascoltiamo ai vers.4-6!
L’uomo la meriterà, se non sarà né stolto né arrogante né bugiardo, né peccatore! (vers.7-10)!
Ed ella sarà per l’uomo condizione di gioia e di esultanza, e per questo “un nome eterno egli erediterà” (ver.6)!
Proprio a partire da questo dono divino e dalla sua potenza, viene dato all’uomo il bene supremo della libertà!
A me è parso prezioso quindi collegare strettamente la prima parte del nostro testo, a partire dal capitolo precedente (Sir.14,20-15,10) con la seconda parte del nostro brano, cioè i vers.11-20.
La severità di queste parole mi sembra giustificata e generata dalla parte precedente. Il dono di Dio è anche questo supremo dono della libertà, dono del quale l’uomo diventa responsabile.
Dunque, non una sua capacità, ma la condizione nuova e piena che Dio gli dona!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.