1 La sapienza si estende vigorosa da un’estremità all’altra e governa a meraviglia l’universo. 2 È lei che ho amato e corteggiato fin dalla mia giovinezza, ho bramato di farla mia sposa, mi sono innamorato della sua bellezza. 3 Ella manifesta la sua nobile origine vivendo in comunione con Dio, poiché il Signore dell’universo l’ha amata; 4 infatti è iniziata alla scienza di Dio e discerne le sue opere. 5 Se la ricchezza è un bene desiderabile in vita, che cosa c’è di più ricco della sapienza, che opera tutto? 6 Se è la prudenza ad agire, chi più di lei è artefice di quanto esiste? 7 Se uno ama la giustizia, le virtù sono il frutto delle sue fatiche. Ella infatti insegna la temperanza e la prudenza, la giustizia e la fortezza, delle quali nulla è più utile agli uomini durante la vita. 8 Se uno desidera anche un’esperienza molteplice, ella conosce le cose passate e intravede quelle future, conosce le sottigliezze dei discorsi e le soluzioni degli enigmi, comprende in anticipo segni e prodigi e anche le vicende dei tempi e delle epoche.
Sapienza 8,1-8

E’ mirabile come la Parola del Signore faccia incontrare la dimensione femminile e sponsale della Sapienza con l’indicazione della vita nuova e splendida che Ella dona a chi la cerca e la riceve. A chi la ama.
Mi spiego: mi sembra che il nostro brano voglia portarci all’amore profondo e appassionato della vita nuova che il Signore ci dona, e di tutte le sue straordinarie qualità.
La vita umana visitata e avvolta dal dono della Sapienza è meravigliosa e desiderabile! Salomone afferma al ver.2 come l’abbia amata e ricercata fin dalla giovinezza, abbia desiderato farne la sua sposa, si sia innamorato della sua bellezza: sono tutti sentimenti che si possono raccogliere nella relazione profonda, nuziale, con una persona, ma qui sembra si debba intendere che la vita nuziale con la Sapienza visita e riempie tutta la vita.
La Sapienza viene da nobile origine, da Dio stesso! E dunque la Sapienza ha il suo rapporto primario, (mi chiedo: nuziale e figliale?), con Dio stesso: vive in comunione con Lui, Egli la ama, e per questo ella “è “dottoressa della scienza di Dio e scopritrice-elettrice delle sue opere”.
Per questo, la Sapienza porta in Sé tutto quello che è desiderabile da parte dell’umanità: se la ricchezza, nulla vi è di più ricco di Lei capace di operare ogni cosa; se la saggezza, chi più di Lei che è artefice di tutte le cose esistenti? Così al ver.6. Il ver.7 proclama come insegnamento della Sapienza quelle che diverranno le quattro “virtù cardinali” della dottrina cristiana: così è anche evidente l’influenza del pensiero classico sulla dottrina cristiana: chi si nutre del pensiero ebraico-cristiano non può non avvertire l’assenza qui della “misericordia”!
La Sapienza è la grande conoscitrice e interprete del tempo e di ogni accadimento: il passato e il futuro, i discorsi e gli enigmi, i segni e i prodigi, le vicende dei tempi e delle epoche: tutto questo la Sapienza conosce e trasmette. Così il ver.8.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.