18 I carri di Dio sono miriadi, migliaia gli arcieri:
il Signore è tra loro, sul Sinai, in santità.
19 Sei salito in alto e hai fatto prigionieri –
dagli uomini hai ricevuto tributi
e anche dai ribelli –,
perché là tu dimori, Signore Dio!
20 Di giorno in giorno benedetto il Signore:
a noi Dio porta la salvezza.
21 Il nostro Dio è un Dio che salva;
al Signore Dio appartengono le porte della morte.
22 Sì, Dio schiaccerà il capo dei suoi nemici,
la testa dai lunghi capelli di chi percorre la via del delitto.
23 Ha detto il Signore: «Da Basan li farò tornare,
li farò tornare dagli abissi del mare,
24 perché il tuo piede si bagni nel sangue
e la lingua dei tuoi cani riceva la sua parte tra i nemici».
25 Appare il tuo corteo, Dio,
il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario.
26 Precedono i cantori, seguono i suonatori di cetra,
insieme a fanciulle che suonano tamburelli.
27 «Benedite Dio nelle vostre assemblee,
benedite il Signore, voi della comunità d’Israele».
28 Ecco Beniamino, un piccolo che guida
i capi di Giuda, la loro schiera,
i capi di Zàbulon, i capi di Nèftali.
29 Mostra, o Dio, la tua forza,
conferma, o Dio, quanto hai fatto per noi!
30 Per il tuo tempio, in Gerusalemme,
i re ti porteranno doni.
31 Minaccia la bestia del canneto,
quel branco di bufali, quell’esercito di tori,
che si prostrano a idoli d’argento;
disperdi i popoli che amano la guerra!
32 Verranno i grandi dall’Egitto,
l’Etiopia tenderà le mani a Dio.
33 Regni della terra, cantate a Dio,
cantate inni al Signore,
34 a colui che cavalca nei cieli, nei cieli eterni.
Ecco, fa sentire la sua voce, una voce potente!
35 Riconoscete a Dio la sua potenza,
la sua maestà sopra Israele,
la sua potenza sopra le nubi.
36 Terribile tu sei, o Dio, nel tuo santuario.
È lui, il Dio d’Israele, che dà forza e vigore al suo popolo.
Sia benedetto Dio!
Seleziona Pagina
Non vi nascondo un certo travaglio che ho dovuto attraversare nell’ascolto e nella preghiera di questo Salmo. La strada che infine ho intrapreso porta con sé anche questa mia fatica. Fatica che peraltro dolcemente il Signore mi chiede – forse “ci” chiede? – nel cammino quotidiano della vita. Ma è poi quello che la Divina Liturgia, la Messa di ogni giorno, mi chiede e mi dona: parole, silenzi, gesti…che sembrano porsi in contrasto violento con la povertà della storia nella quale cammino. Ma non evasione! Non fuga, quanto piuttosto segreto di speranza. Riconciliazione, ascolto, offerta, pane spezzato insieme e per tutti, abbraccio di pace, Padre Nostro…Tutte luci divine che sono “dentro” la nostra umile – e talvolta “umiliata” – storia. Forse non riesco a farmi capire. Gesù è la luce che risplende nelle nostre giornate come “segreto” e “luce” della nostra piccola e povera storia. Per molti, Dio è morto nei campi di sterminio, perchè non si è reso presente. Non ha parlato. Ma in quell’ “assenza” e in quel “silenzio” c’era Gesù. Perdonate se vi confondo.Torno al nostro Salmo. Credo cioè che queste parole vadano ascoltate e celebrate con pienezza di speranza dentro una storia che sembra lontana e magari opposta ad esse. Proprio come Dio che si è fatto del tutto presente non nei trionfi dei cortei di guerra, ma nella passione che ha condotto il Figlio all’obbedienza della Croce.
Il Signore sale in alto, con prigionieri e tributi ricevuti dagli uomini anche se ribelli. Se volete, andate a vedere in Efesini 4,8 come Paolo “legge” questo ver.19! E noi anche oggi benediciamo il Signore che “porta la salvezza”, “che salva”, cui “appartengono le porte della morte”: e tutto questo appunto mi è possibile nella Parola che Dio ha affidato ai padri ebrei per consegnarla a Gesù nella pienezza dei tempi. Perché è nel suo sacrificio d’amore, quindi nella debolezza scandalosa della Croce, che questo si compie. Avviene. Anche oggi.
La vittoria sul Nemico, annunciata trionfalmente ai vers.22-24, si compie non nel sangue dei nemici, ma nel sangue del Figlio di Dio. E’ Lui infatti, che prende su di Sé “il peccato del mondo”, come “Agnello” che redime nel suo sangue tutto il sangue sparso. Allora tutta la bellezza dei vers.25-30 si rende presente nella nostra umile e gioiosa liturgia di lode, nella quale hanno una parte privilegiata quei piccoli e quei poveri che, razionalmente, sembrano i più lontani dalla potenza di Dio, ma che ne sono l’immagine più forte a motivo della piccolezza di Gesù.
Allora mi è possibile, e mi è fonte di gioia, l’ultima parte del nostro Salmo, i vers.32-36, che dopo aver chiesto al ver.31, che Egli minacci e scacci “la bestia del canneto” che oggi mi e ci insidia, possiamo vedere la prospettiva di dilatazione universale della luce divina che Gesù ci mostra nella sua Persona e nella sua opera di croce e di gloria.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Anche in questo salmo c’è la neve! Mentre il Signore disperdeva gli avversari, “nevicava sul Salmon”. Leggo che il monte Salmon sarebbe “il monte Oscuro”: ora la neve lo rende luminoso, splendente…, a celebrare la vittoria del Sovrano. E, a proposito di monti, il salmista, con bella immagine, dice che le alte montagne di Basan sono invidiose perché Dio ne ha scelta una sola per sua dimora (vv.16-17). – Ma chi è questo Dio vittorioso? Tornando ai primi versetti, vediamo le sue qualifiche: padre degli orfani, protettore delle vedove, colui che soccorre i prigionieri, gli stanno a cuore i “poveri”, i miseri (v.11). Ci siamo sicuramente anche noi tra costoro… In difesa di tutti, Egli “si alza”(v.1): e noi ce lo vediamo davanti agli occhi questo Sovrano che, come un re condottiero, si erge dal suo seggio per entrare in azione. Egli è “formidabile” nel suo santuario, ma anche nei cieli, dove le nubi gli obbediscono; “dà forza e vigore al suo popolo” (vv.34-36).