12 (147,1) Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion, 13 (147,2) perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. 14 (147,3) Egli mette pace nei tuoi confini e ti sazia con fiore di frumento. 15 (147,4) Manda sulla terra il suo messaggio: la sua parola corre veloce. 16 (147,5) Fa scendere la neve come lana, come polvere sparge la brina, 17 (147,6) getta come briciole la grandine: di fronte al suo gelo chi resiste? 18 (147,7) Manda la sua parola ed ecco le scioglie, fa soffiare il suo vento e scorrono le acque. 19 (147,8) Annuncia a Giacobbe la sua parola, i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele. 20 (147,9) Così non ha fatto con nessun’altra nazione, non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. Alleluia.
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Gerusalemme è il “luogo” dove si colloca e si rivela in pienezza il mistero dell’incontro tra Dio e l’umanità, e l’intera creazione. Il luogo simbolico e profetico della pace! Il luogo dove si celebra e si loda Dio per la sua opera di salvezza.
Avverto un richiamo molto forte tra questa Parola che oggi celebriamo e gli ultimi capitoli della Bibbia, Apocalisse 21-22, dove le nozze d’amore tra Dio e l’intera creazione e tutta la storia splendono in tutta la loro bellezza e potenza: un “luogo” di suprema fortezza dove abitano i “figli”, e nello stesso tempo un “luogo” dove regna la pace: notiamo come sia più forte il testo originale reso in italiano con “Egli mette pace nei tuoi confini” (ver.14), che suona invece “Egli mette come tuoi confini la pace”! Là dove dovrebbe esserci un confine, una sbarra di separazione, c’è invece la pace!
E anche la natura obbedisce e celebra in se stessa la pace, perché anche la glaciazione più forte si scioglie per la potenza della Parola divina (vers.6-7). L’intero universo creato è nella signoria di quella Parola che solo a Gerusalemme è stata donata: “Così non ha fatto con nessun’altra nazione”! (ver.9). L’ “elezione” non è più un privilegio per una realtà, ma è fonte e cuore della salvezza universale.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
La Gerusalemme ricostruita ora viene celebrata, glorificata. La sicurezza vi è garantita da sbarre rafforzate… Ai “figli” che vi abitano il Signore dona benedizione, pace-benessere, un nutrimento speciale, “fior di farina”. E soprattutto dona la sua parola, una parola che “corre veloce”, quasi che Dio abbia fretta di farci conoscere il suo buon messaggio, i suoi “decreti e giudizi”. – L’inverno, con la sua neve, il gelo e il ghiaccio, se ne va non appena Egli lo ordina: basta un suo soffio! Nello stesso modo – conclude un commento – Dio governa gli inverni della storia. Anche quello che oggi noi stessi stiamo attraversando.