1 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
Dio della mia lode, non tacere,
2 perché contro di me si sono aperte
la bocca malvagia e la bocca ingannatrice,
e mi parlano con lingua bugiarda.
3 Parole di odio mi circondano,
mi aggrediscono senza motivo.
4 In cambio del mio amore mi muovono accuse,
io invece sono in preghiera.
5 Mi rendono male per bene
e odio in cambio del mio amore.
6 Suscita un malvagio contro di lui
e un accusatore stia alla sua destra!
7 Citato in giudizio, ne esca colpevole
e la sua preghiera si trasformi in peccato.
8 Pochi siano i suoi giorni
e il suo posto l’occupi un altro.
9 I suoi figli rimangano orfani
e vedova sua moglie.
10 Vadano raminghi i suoi figli, mendicando,
rovistino fra le loro rovine.
11 L’usuraio divori tutti i suoi averi
e gli estranei saccheggino il frutto delle sue fatiche.
12 Nessuno gli dimostri clemenza,
nessuno abbia pietà dei suoi orfani.
13 La sua discendenza sia votata allo sterminio,
nella generazione che segue sia cancellato il suo nome.
14 La colpa dei suoi padri sia ricordata al Signore,
il peccato di sua madre non sia mai cancellato:
15 siano sempre davanti al Signore
ed egli elimini dalla terra il loro ricordo.
16 Perché non si è ricordato di usare clemenza
e ha perseguitato un uomo povero e misero,
con il cuore affranto, per farlo morire.
17 Ha amato la maledizione: ricada su di lui!
Non ha voluto la benedizione: da lui si allontani!
18 Si è avvolto di maledizione come di una veste:
è penetrata come acqua nel suo intimo
e come olio nelle sue ossa.
19 Sia per lui come vestito che lo avvolge,
come cintura che sempre lo cinge.
20 Sia questa da parte del Signore
la ricompensa per chi mi accusa,
per chi parla male contro la mia vita.
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E’ uno dei Salmi detti “imprecatori”, e come tali esclusi dalla Liturgia delle ore, cioè dalla preghiera quotidiana dei cristiani. Si tratta di una scelta molto grave, che nell’introduzione ufficiale, cioè nei “Princìpi e norme per la liturgia delle Ore” viene spiegata in questo modo: “L’omissione di questi testi è dovuta unicamente ad una certa qual difficoltà psicologica”! Non è qui il luogo dove possiamo riflettere su questo tema gravissimo. Ci limitiamo a dire che la conseguenza di tale esclusione causa un grave annebbiamento sul tema decisivo del Mistero del Male, e della liberazione donata all’umanità dal Figlio di Dio che con il suo sacrificio d’amore vince il Male anche nelle sue manifestazioni più gravi per la potenza sanante della Croce di Gesù! Così, per non turbare e disturbare la cosiddetta psicologia moderna ci si imprigiona in un errore che arriva a dubitare e a condizionare la potenza dell’amore divino donato dal Cristo del Signore a tutta l’umanità. Per questo Salmo il problema è ancora più grave perché in esso, al ver.8 della parte che oggi riceviamo in dono, è presente un’affermazione – “La sua dimora diventi deserta e nessuno vi abiti, e il suo incarico lo prenda un altro” – che in Atti 1,20 ricorda come il collegio apostolico abbia recuperato il dodicesimo posto, lasciato vuoto dal dramma di Giuda! Così si toglie alla preghiera e alla riflessione cristiana il grande dramma – che personalmente ritengo il grande “enigma” – della vicenda di Giuda. Io ritengo che la lettura corretta del nostro Salmo voglia mettere in evidenza la violenza peccaminosa di un’accusa. Nei successivi versetti, dal ver.20 alla fine del Salmo, la persona di questo “accusato” viene radicalmente riscattata!
Chi è il soggetto ultimo e vero dei vers.1-5? La risposta che viene più facilmente e semplicemente a noi è che si tratti proprio di Gesù! E di ogni innocente ingiustamente accusato. E in ogni modo pensiamo si tratti di ogni uomo e donna della terra, perché come dicevo sopra, ogni peccatore è ormai visitato dalla misericordia divina che, in Gesù, Dio ha rivelato e donato a tutta l’umanità! Ritengo che quello che dice l’inizio del Salmo resta vero e ha nei vers.20-31 il suo pieno riscatto. Mi chiedo dunque: “Anche Giuda è compreso in tale riscatto?”. Da anni inseguo questo dramma, e non posso non dire che secondo me e secondo la mia povera preghiera e la mia poverissima riflessione, anche lui è salvato dalla misericordia divina del Signore Gesù. Condivido quindi la nota di una Bibbia che ritiene i vers.6-19 come la vicenda di “un giusto esposto all’odio, alla calunnia, alla menzogna”. Anche Gesù viene avvolto da tale ingiustizia. E in ogni modo, proprio per il giudizio d’amore della sua Croce, Lui solo può giudicare la vita di un peccatore. E quindi anche il tradimento di Giuda!
Per questo, mi permetto di suggerire la lettura del nostro testo di oggi come un’accusa falsa, o in ogni modo ingiusta, perché prescinde da quella “lettura in Gesù” che è la salvezza del peccatore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Dio della mia lode”: è il Dio che io lodo, che io canto per la sua bellezza, per la sua bontà…; ma è anche il Dio che mi loda: a lui piace senz’altro riconoscere e apprezzare quanto c’è in noi di umano, di buono; gli piace “onorarci”. “Dio della mia lode, non tacere!”: intervieni, fa sentire la tua presenza, parla… – I nemici dei quali si parla in questo tipo di Salmi sono nemici della causa di Dio, scrive Bonhoeffer. Chi recita i Salmi non intende vendicarsi di propria mano, ma affida la vendetta soltanto a Dio. La vendetta di Dio non ha colpito i peccatori, ma l’unico senza peccato che si è sostituito ai peccatori: il Figlio di Dio… Il Salmo della vendetta ci porta alla croce di Gesù e all’amore di Dio che perdona i nemici. Non io da me stesso posso perdonare i nemici di Dio, solo il Cristo crocifisso lo può e io per suo tramite. Così il compimento della vendetta si fa grazia per tutti gli uomini in Gesù Cristo…