12 Tutti quelli che hanno peccato senza la Legge, senza la Legge periranno; quelli invece che hanno peccato sotto la Legge, con la Legge saranno giudicati. 13 Infatti, non quelli che ascoltano la Legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la Legge saranno giustificati. 14 Quando i pagani, che non hanno la Legge, per natura agiscono secondo la Legge, essi, pur non avendo Legge, sono legge a se stessi. 15 Essi dimostrano che quanto la Legge esige è scritto nei loro cuori, come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono. 16 Così avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini, secondo il mio Vangelo, per mezzo di Cristo Gesù.
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Se da una parte quello che oggi ascoltiamo dalla Parola del Signore conferma la condizione negativa di tutta l’umanità, sia quella di tutti i popoli sia quella del popolo della Prima Alleanza, dall’altra ci vengono regalati motivi di commossa sorpresa e di grande speranza.
Certo, sia quelli “senza Legge”, sia quelli “con la Legge”, saranno giudicati. Però dobbiamo considerare due elementi di grande rilievo. Il primo riguarda “i pagani”. Capita che essi, “che non hanno la Legge, per natura agiscano secondo la Legge”, perché “pur non avendo la Legge, sono legge a se stessi. Essi dimostrano che quanto la Legge esige è scritto nei loro cuori”! Dunque, l’intera umanità porta in se stessa il segreto di Dio, la sua traccia. Questo sarà rivelato “nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini, secondo il mio Vangelo, per mezzo di Gesù Cristo”(ver.16). Per questo “essi – i pagani – dimostrano che quanto la Legge esige è scritto nei loro cuori, come risulta dalla testimonianza della loro coscienza”(ver.15).
Tutto questo è anche grande gloria e grande compito e responsabilità del Popolo di Dio che ha ricevuto la Legge. Sarebbe sbagliato dire che, data questa presenza della Legge nella coscienza dell’umanità, è inutile la Legge che Dio ha positivamente donato a Israele. Perché se coloro che hanno ricevuto la Legge si astengono dal giudicare coloro che non l’hanno ricevuta e dal vantare quindi una “superiorità” che a loro verrebbe dall’aver ricevuto la Legge, possono, a motivo della Legge che Dio ha loro donato, cogliere la presenza del mistero di Dio nel cuore di tutta l’umanità, e accompagnare l’intera umanità verso la salvezza di Gesù. In questo modo riceveranno anche la consolazione di cogliere tutto lo splendore della legge che è stata loro donata, dalla testimonianza che riceveranno dalla presenza della Legge stessa nella coscienza dei pagani.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.