14 Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? 15 E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene!
16 Ma non tutti hanno obbedito al Vangelo. Lo dice Isaia: Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato? 17 Dunque, la fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo. 18 Ora io dico: forse non hanno udito? Tutt’altro:
Per tutta la terra è corsa la loro voce,
e fino agli estremi confini del mondo le loro parole.
19 E dico ancora: forse Israele non ha compreso? Per primo Mosè dice:
Io vi renderò gelosi di una nazione che nazione non è;
susciterò il vostro sdegno contro una nazione senza intelligenza.
20 Isaia poi arriva fino a dire:
Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano,
mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me,
21 mentre d’Israele dice:
Tutto il giorno ho steso le mani
verso un popolo disobbediente e ribelle!

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Il testo di ieri concludeva con l’affermazione che “Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato” citato da Gioele 3,5. Il dono di oggi ci fa considerare come ormai il riferimento non sia più la Legge, ma la viva Parola del Signore . L’annuncio vivo della Parola. Noi dobbiamo dire: la viva presenza del Signore nel nostro cammino con Lui. Per questo anche oggi viene proclamato il cammino della Parola nel mondo per la salvezza di tutti.
Dunque, quell’invocazione del nome del Signore scaturisce dalla fede. La fede è fede “in Colui del quale sentono parlare”, cioè di Gesù! Bisogna quindi che ci sia “qualcuno che lo annuncia”. Così il ver.14. E il ver.15canta la bellezza dei piedi di coloro che, essendo stati mandati, “recano un lieto annuncio di bene”(Isaia 52,7). E’ la grande avventura del Vangelo del Signore e del Signore del Vangelo, vicenda che tutti personalmente e profondamente conosciamo, perché anche a noi, come a tutti quelli che hanno ricevuto il dono del Vangelo, questo è avvenuto!
Ma, dice Paolo citando Isaia 53,1, “non tutti hanno creduto al Vangelo”(ver.16). La predicazione “riguarda la Parola di Cristo”, nel senso che è Cristo stesso che parla attraverso chi lo annuncia, ed è Cristo quello che la Parola annuncia. Così il ver.17. Ripeto: è bello che oggi ci venga ricordato quello che anche per noi è stato ed è incessantemente l’evento prodigioso del dono della Parola di Dio! Questa Parola è arrivata anche a noi perché, ascoltiamo al ver.18: “Per tutta la terra è corsa la loro voce, e fino agli estremi confini del mondo – fin qui alla Dozza, fino a Sammartini e fino a dove sei tu oggi – le loro parole”(Salmo 18(19),5).
Il rifiuto di una parte di Israele non è perché “non ha compreso”(ver.19), ma perché nel suo disegno di salvezza universale, Dio dice: “Io vi renderò gelosi di una nazione che nazione non è; susciterò il vostro sdegno contro una nazione senza intelligenza (Deuteronomio 32,21)….sono stato trovato da quelli che non mi cercavano, mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me”(Isaia 65,1). Ho ripreso queste citazioni, perché mi sembra bello oggi lodare il Signore per come le Scritture sanno rivelarci una vicenda che è anche nostra, oggi. Che è della chiesa di oggi! E’ stupefacente questa perenne assoluta attualità della Parola di Dio. Ricordo quando si diceva che bisogna attualizzare la parola per adattarla ai tempi. E’ vero il contrario! E cioè sono i tempi che devono, oggi come sempre, “attualizzarsi” alla perfetta giovinezza e luminosità della Parola!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.