1 Io dicevo fra me: «Vieni, dunque, voglio metterti alla prova con la gioia. Gusta il piacere!». Ma ecco, anche questo è vanità.
2 Del riso ho detto: «Follia!»
e della gioia: «A che giova?».
3 Ho voluto fare un’esperienza: allietare il mio corpo con il vino e così afferrare la follia, pur dedicandomi con la mente alla sapienza. Volevo scoprire se c’è qualche bene per gli uomini che essi possano realizzare sotto il cielo durante i pochi giorni della loro vita. 4 Ho intrapreso grandi opere, mi sono fabbricato case, mi sono piantato vigneti. 5 Mi sono fatto parchi e giardini e vi ho piantato alberi da frutto d’ogni specie; 6 mi sono fatto vasche per irrigare con l’acqua quelle piantagioni in crescita. 7 Ho acquistato schiavi e schiave e altri ne ho avuti nati in casa; ho posseduto anche armenti e greggi in gran numero, più di tutti i miei predecessori a Gerusalemme. 8 Ho accumulato per me anche argento e oro, ricchezze di re e di province. Mi sono procurato cantori e cantatrici, insieme con molte donne, delizie degli uomini. 9 Sono divenuto più ricco e più potente di tutti i miei predecessori a Gerusalemme, pur conservando la mia sapienza. 10 Non ho negato ai miei occhi nulla di ciò che bramavano, né ho rifiutato alcuna soddisfazione al mio cuore, che godeva d’ogni mia fatica: questa è stata la parte che ho ricavato da tutte le mie fatiche. 11 Ho considerato tutte le opere fatte dalle mie mani e tutta la fatica che avevo affrontato per realizzarle. Ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento. Non c’è alcun guadagno sotto il sole.
La registrazione MP3 dell’omelia dialogata alla messa della Dozza Qo 2,1-11.
La registrazione MP3 dell’omelia dialogata alla messa di Sammartini Qo 2,1-11.
COMMENTO Famiglie della Visitazione:
Anche la gioia e il piacere si rivelano come “vanità” senza potenza! (vers.1-2). “Il mio cuore” (otto volte dall’inizio del Libro) sembra essere al centro dell’attenzione di Qoelet : variamente tradotto, con “io dicevo tra me” (ver.1), “ho voluto fare un’esperienza” (ver.3), “dedicandomi con la mente”(ver.3), indica lo stato d’animo dell’uomo mai soddisfatto della sua condizione, sempre alla ricerca e sempre deluso, peraltro senza mai rinunciare al primato e alla guida della sapienza! Ma, “c’è qualche bene per gli uomini che essi possano realizzare sotto il cielo durante i pochi giorni della loro vita” (ver.3)? I vers.4-10 descrivono questo tentativo: “grandi opere…argento e oro…schiavi e schiave…molte donne…opere fatte dalle mie mani”(il verbo “fare” e la parola “opere” sono ripetuti sette volte!)! Ma “tutto è vanità e un correre dietro al vento. Non c’è alcun guadagno sotto il sole” (ver.11)!
Dio ti benedica! E voi pregate per noi! Giovanni, Francesco e Giancarlo M.